Sono veramente molte le persone che soffrono di disturbi gengivali, un termine che racchiude patologie diverse, dalla semplice gengivite alla più complessa parodontopatia (la comune piorrea). I sintomi sono differenti e non tutti possono manifestarsi in modo palese, ciò dipende dall’entità e dalla gravità della malattia. Molto spesso è presente un gonfiore generale ed un dolore acuto, in altri casi si può invece verificare sanguinamento gengivale ed una sensibilità diffusa.
Questa variabilità di sintomi, che può comprendere anche alitosi e mobilità del dente, amplifica la gravità della malattia che, per la sua connotazione di infezione dei tessuti di supporto e ancoraggio della dentatura, risulta al giorno d’oggi la principale causa della perdita dei denti. In genere la terapia prevede innanzitutto una “strumentazione” da parte del Dentista o dell’Igienista, anche nei casi in cui il paziente avverta dolore.
Si tratta di interventi minimamente invasivi che includono inizialmente la detartrasi, eseguita con strumenti ad ultrasuoni e, per i casi più gravi, la levigatura delle radici del dente, il cosiddetto curettaggio. Queste procedure, che servono per eliminare il tartaro che sta alla base della corona e delle radici, sono, in caso di gengive infiammate, dolorose o comunque fastidiose. Spesso infatti, sia per lo stato di forte infiammazione in cui versano le gengive, sia per una forma di ansia o apprensione in vista della terapia, questi trattamenti possono risultare fastidiosi, se non addirittura dolorosi, richiedendo, per tanto, un’anestesia locale.
Nei casi di forte infiammazione gengivale, l’anestesia mediante iniezione è spesso vissuta con molta preoccupazione dal paziente, quindi la “paura dell’ago” gioca ancora un ruolo molto importante nella scelta di alcune terapie. Ecco che la nuova invenzione dell’anestesia senza ago sembra la soluzione ideale per ovviare a questi ostacoli. Ampiamente utilizzato negli Stati Uniti d’America e in altri Paesi europei, è ora disponibile anche in Italia un anestetico in gel di nuova concezione, il quale permette l’anestesia senza l’iniezione. Questo prodotto viene applicato direttamente tramite un dispenser ed un sottile beccuccio, nel solco genvivale e/o nelle tasche parodontali, dove cioè la gengiva è infiammata e il dente necessita del trattamento di pulizia.
Secondo quanto dichiarano le case produttrici e i dentisti che usano questi tipi di prodotto, l’effetto anestetico è localizzato solo dov’è necessario e per il tempo utile alla rimozione dei depositi di placca e tartaro. Grazie a questa forma di anestesia, si eliminano la quasi totalità degli effetti collaterali che una “tipica” iniezione prevede, come la diminuzione della sensibilità in tutta la bocca e il dolore immediato dell’ago che penetra in gengive infiammate.
In questo modo lo svolgimento della terapia è facilitato sia per il medico che per il paziente. Le nuove tecnologie, in ambito medico e odontoiatrico si orientano sempre più verso il miglioramento della prestazione e della collaborazione medico-paziente, contribuendo così ad incentivare la prevenzione della salute orale.