Mamme a casa sei ore dopo il parto anche in Italia. E’ questa la proposta fatta per riformare il sistema sanitario nazionale e la sperimentazione attualmente in atto presso l’ospedale Torregalli di Firenze. In un simile protocollo vi sono dei vantaggi indubbi ma anche alcune problematiche. Ragioniamoci insieme.
In molti paesi del mondo, con un parto naturale e se non sopravvengono complicazioni per la madre e per il bambino, la permanenza di entrambi presso i nosocomi è di circa sei ore prima della dimissione. In alcuni casi si può arrivare fino ad un periodo di controllo di circa 24 ore, ma si tratta di casi specifici che variano da Stato a Stato. Ovviamente vengono prefissate delle visite di controllo per verificare la crescita avvenga in modo sano e non ci siano problemi, un po’ come accade con il parto in casa.
Di sicuro si tratta di una decisione che abbasserebbe i costi dell’azienda ospedaliera e quindi del sistema sanitario nazionale. Ma per ciò che concerne le madri? La situazione non è così rosea. Prima di tutto bisogna tenere conto di un travaglio che può durare diverse ore, sfibrante per la donna. Ad esso va aggiunta la fatica del parto. Parliamo di tensione e sforzo fisico prolungati per ore e molto forti: ci si può fidare a mandare a casa la donna senza un minimo di riposo? Va sottolineato: una volta tornati a casa le neo genitrici si trovano a dover affrontare da sole tutta una serie di attività che se non si è recuperato un po’ le forze diventano difficili da affrontare con conseguente senso di inadeguatezza che nessuno vuole che si trasformi in depressione post partum.
L’idea, a nostro parere non è malvagia, ma sulle ore di “osservazione” servirebbe un po’ di elasticità, soprattutto in caso di travaglio e parto notturni. Va detto che il progetto attualmente in partenza a Firenze è strutturato in modo tale da essere rivolto a donne che abbiano avuto almeno già un parto senza conseguenze per le gestante e per la prole con gravidanza a termine e con decorso normale del parto. I controlli post parto vengono poi cadenzati in modo preciso: a 24 ore dalla dimissione è prevista una visita da parte dell’ostetrica della ASL e tra le 48 e le 96 madre e figlio devono sottoporsi a controllo ostetrico e neonatale corredato dai primi screening obbligatori. Entro i 7 giorni viene poi concordata la visita puerperale presso il consultorio di zona.
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