L’immunoterapia può battere la chemioterapia in quanto ad efficacia nel trattamento del cancro ai polmoni? Secondo i ricercatori dell’UCLA statunitense la risposta potrebbe essere definitivamente positiva tra pochi anni.
Il farmaco coinvolto è il Keytruda, da un anno utilizzato anche in Italia in alcuni casi specifici, tra cui quelli del tumore al polmone non a piccole cellule. Si tratta dello stesso anticorpo monoclonale attualmente sperimentato come approccio alternativo per diverse neoplasie e utilizzato per combattere il cancro dal quale era affetto l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter.
Gli esperti di tutto il mondo stanno focalizzando l’attenzione della ricerca medica sull’immunoterapia: numerosi studi nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato come questo approccio alternativo alla chemioterapia possa rivelarsi ottimale per portare in remissione i pazienti e donare anche a quelli con forme della patologia avanzata ulteriori mesi di vita. Il Keytruda, nello specifico, spinge il sistema immunitario ad attaccare e distruggere le celle cancerose lavorano sulla risposta di una particolare proteina. Spiega il dott. Edward Garon, coordinatore della ricerca:
Continuando a rifinire e ad ampliare la nostra selezione di malati che ottengono benefici da questo tipo di terapia stiamo cambiando profondamente il modo in cui i pazienti affetti dal cancro al polmone vengono curati. Per molti pazienti l’immunoterapia dà modo di ottenere maggiori risultati con meno effetti collaterali rispetto all’approccio tradizionale. E consente di poter contare su una risposta positiva da parte dell’organismo per un periodo più lungo rinunciando alla tossicità tipica della chemioterapia.
La maggior parte dei dati raccolti dall’UCLA mostra come sia possibile con l’immunoterapia fermare il cancro ed in alcuni casi eliminarlo del tutto. L’obiettivo degli scienziati è ovviamente ora quello di perfezionare il trattamento immunoterapico in modo da raggiungere, come paventato nell’annuale incontro dell’American Society of Clinical Oncology recentemente svoltosi, la sostituzione della chemioterapia con l’immunoterapia entro il 2020.
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