Un summit a Parma: la nostra salute è a rischio a causa dei cambiamenti climatici dovuti all’ambiente malsano che ci circonda. Pioggia incessante, montagne che si sbriciolano, fiumi che esondano, strade ghiacciate e valanghe che si sciolgono. Non è uno scenario apocalittico, ma, ve ne sarete accorti, la quasi quotidianità della cronaca.
L’ambiente sta cambiando. Si sta alzando la temperatura (a livello globale di 0,74 gradi in 100 anni). Anche in Europa sono numerose le persone che perdono la vita in questi eventi definiti naturali, basta pensare ai recenti fatti avvenuti in Francia o in Sicilia. Ancora di più sono le perdite che si registrano ogni anno per le malattie correlate alle modificazioni ambientali e climatiche.
Ogni anno nel vecchio continente muoiono 13.000 bambini per le sole ondate di freddo. In media il10% dei nostri figli soffre d’asma. Ma la bronchite cronica, la salmonella, la leptospirosi, ecc., non sono altro che infezioni che si sviluppano e diffondono a causa delle mutazioni del clima. La temperatura e l’aria inquinata però non sono l’unico problema: c’è il terreno, dal quale arrivano i prodotti della nostra tavola, l’ambiente domestico, con muffe e batteri dovuti all’umidità, al fumo di sigarette, ma anche l’acqua, per la sua scarsità in alcune zone, ma soprattutto perché non più troppo pulita.
Infortuni, inattività fisica e sostanze chimiche nocive concludono il quadro. Per affrontare queste problematiche con particolare riferimento alla Protezione della Salute dei Bambini nel cambiamento Ambientale, ha aperto i battenti a Parma la Quinta Conferenza Interministeriale su Ambiente e Salute. Il summit, organizzato dall’Oms, in collaborazione con il Governo Italiano, vedrà la partecipazione dei rappresentanti di 53 paesi della Regione Europea (fino ai balcani e all’ ex Unione Sovietica).
Oltre ai ministri interverranno esperti, commissari europei e delegazioni della società civile. Gli obiettivi: fare il punto della situazione e stabilire nuove linee guida comuni di intervento. Il documento sarà firmato alla chiusura della conferenza. Ma intanto proviamo a riflettere: quotidianamente, ci impegnamo almeno un pò nella salvaguardia dell’ambiente che ci circonda?