In seguito all’allarme lanciato dall’Oms riguardo l’epidemia di morbillo, il Ministero della Salute ha deciso di partire al contrattacco e lanciare un piano di vaccinazione e prevenzione che tenderà a debellare, o quasi, questa malattia e la rosolia, sia endemica che congenita (di cui si registra un caso ogni centomila neonati).
L’obiettivo è di raggiungere, entro il 2015, una copertura vaccinale superiore al 95% per la prima dose del MPR nei primi due anni di vita; una copertura vaccinale superiore al 95% per la seconda dose; la messa in atto di iniziative vaccinali supplementari per i bambini sopra i 2 anni (comprendendo così anche gli adolescenti), in modo da raggiungere anche i soggetti a rischio che non erano stati precedentemente vaccinati. In questa categoria rientrano i militari, gli operatori sanitari e scolastici e i nomadi.
Inoltre il Ministero della Salute intende anche ridurre la percentuale di donne in età fertile suscettibili alla rosolia a meno del 5% per evitare di passarla al proprio figlio (rosolia congenita), migliorando la sorveglianza epidemiologica, compresi gli effetti collaterali del vaccino; migliorare le indagini su morbillo e rosolia in modo da individuare per tempo e controllare eventuali focolai; ed infine redigere un nuovo Piano Nazionale per diffondere in maniera più efficace le conoscenze scientifiche relative a queste due patologie, sia tra il personale medico che tra la gente comune.
L’organizzazione prevede che ad occuparsi di tali punti siano le ASL di tutte le province che devono nominare un coordinatore regionale, il quale deve supervisionare l’operato sul territorio per poi riferire direttamente al Ministero e all’Istituto Superiore di Sanità semestralmente (per quanto riguarda le attività) e annualmente (per i risultati). Il fine ultimo è di eliminare definitivamente tutti i casi di morbillo e rosolia, in modo da far diventare queste patologie solamente un ricordo del passato.
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