Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, non ha dubbi: da quando si è affidata al metodo Zamboni per curare la sclerosi multipla, la sua vita è cambiata. E’ tornata normale, dice che è guarita. O almeno è questo è quello che dimostrano le sue condizioni di salute: non soffre più dei sintomi della patologia in questione. L’efficacia del metodo, non dobbiamo dimenticarlo, è però ancora da dimostrare.
Parliamo di una donna che per venticinque anni ha combattuto con questa malattia, e che finalmente può condurre nuovamente una vita normale: è comprensibile quindi che usi determinate parole e che dimostri tutta la sua felicità per una condizione di salute finalmente sostenibile dopo tanti anni. Il metodo Zamboni consiste nell’inserimento di uno stent per riaprire la chiusura di quelle vene del collo che vengono considerate una delle cause della sclerosi multipla. Ciò significa, e lo ribadisce lo scienziato stesso, che questo approccio possa essere valido nelle persone la cui malattia è riconducibile a questo problema vascolare. Ecco cosa racconta Nicoletta Mantovani.
La mia vita è cambiata. È di nuovo normale. Ho scoperto un mondo nuovo. Io oggi sto bene. Non so se è un miracolo, ma sto bene. La terapia Zamboni ha funzionato. E voglio dirlo al mondo intero. Ho avvertito i primi sintomi a 18 anni: la progressiva perdita di vista a un occhio, vertigini molto forti, intorpidimento delle mani, poca sensibilità dall’ombelico in giù e una stanchezza perenne. Non riuscivo a fare nulla.
L’incontro con il dott. Zamboni, attualmente impegnato in uno studio ufficiale finanziato dalla Regione Emilia Romagna per verificare l’efficacia della sua tecnica, è avvenuto nel 2009. Inizialmente scettica dopo averne provate tante nel corso della sua esistenza, decise di provare anche quest’ultimo approccio. Sei mesi fa Nicoletta Mantovani si è sottoposta all’intervento di angioplastica. Purtroppo nel suo caso l’intervento si è rivelato più difficile del previsto: il dott. Francesco Mascoli che si è occupato dell’operazione ha dovuto ricostruire la vena, completamente ostruita dopo tanti anni di malattia.
Oggi Nicoletta Mantovani si sente bene: la sua risonanza magnetica dimostra che non ha più lesioni al cervello. Non grida al miracolo, assolutamente. Ma commenta un risultato che la porta a chiedere, sempre di più, di rompere il muro di “indifferenza” della comunità scientifica verso il metodo Zamboni.
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