I nostri bambini mangiano troppe merendine, dolci, gelati e bibite zuccherate, soprattutto a merenda. Se in questo caso è la televisione a dare il cattivo esempio, lo stesso non può dirsi riguardo allo scarso consumo di alimenti come latte e verdure, del quale sono i genitori ad avere la responsabilità. Questi i dati emersi da uno studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù su 600 nuclei familiari del Lazio, i cui risultati sono stati presentati a Roma in occasione del convegno “La Prevenzione nutrizionale delle patologie cronico-degenerative dell’adulto, in età pediatrica, nel Lazio“.
Se era già noto che il tasso di obesità infantile nel nostro paese ha subito, negli ultimi dieci anni, un aumento tra il 10 e il 40% con il 25% in più di bambini obesi negli ultimi cinque anni, il dato stupefacente è che ad influenzare le abitudini alimentari dei più piccoli è la famiglia ancora più che la tv o i coetanei.
Basandosi su questi dati l’Unità Operativa di Dietologia Clinica del Bambino Gesù, intende fare in modo che proprio i genitori si attivino per insegnare ai propri figli il rispetto di uno stile alimentare più sano, non solo dando il buon esempio, ma anche, aggiungiamo noi, riducendo l’influenza che la tv esercita su di loro. Il 76,4 per cento dei bambini infatti si mostra disposto a provare un nuovo alimento se ha visto almeno uno dei genitori mangiarlo a propria volta.
Come accennato, se le famiglie influenzano le scelte alimentari dei più piccoli ai pasti principali, la pubblicità martellante ne influenza, in oltre il 50% dei casi, le scelte relative a merende e cibi consumati fuori dai pasti. A farla da padrone le patatine fritte (22,9 %) e le merendine (20,1 %). Mentre gelati e bibite gassate e/o zuccherate vengono consumate rispettivamente dal 15,7% e dal 12,4% dei bambini.