Secondo i dati pubblicati da Eurostat ogni anno in Unione Europea 5700 persone perdono la vita a causa di incidenti sul lavoro e, viste le tragiche cronache italiane dei giorni scorsi, nessuno di noi fatica a crederci. Eppure molto può essere fatto per scongiurare questi tragici eventi, a partire dalla valutazione dei fattori di rischio che tutte le aziende, piccole e grandi, secondo le normative europee, sono obbligate a svolgere.
Proprio per incentivare questa prassi è stata pensata la campagna informativa “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l’azienda” promossa dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA). L’iniziativa avrà durata biennale e riguarderà in particolare modo i settori più a rischio come edilizia e agricoltura.
Intanto risale allo scorso Aprile l’approvazione nel nostro paese del Testo Unico sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che oltre a rivedere e sintetizzare, in armonia con le direttive comunitarie, tutte le leggi vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, introduce importanti novità.
Tra i fattori di rischio andranno infatti valutati anche quelli correlati allo stress da super-lavoro, alle differenze di genere e di età e alla provenienza da paesi stranieri, nonchè allo stato di gravidanza delle lavoratrici.
Secondo quanto afferma il direttore dell’EU-OSHA, Jukka Takala:
“con la campagna per gli ambienti di lavoro sicuri vogliamo incoraggiare le imprese a condurre una valutazione dei rischi puntuale, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori”
inoltre…
“una buona valutazione dei rischi porta anche alcuni vantaggi all’azienda, poiché un ambiente di lavoro più sano e sicuro contribuisce a ridurre l’assenteismo e i costi assicurativi, oltre ad incrementare la motivazione dei collaboratori e la produttività”