Un nodulo alla tiroide disomogeneo e vascolarizzato, che significa? E’ pericoloso? La risposta come sempre ai nostri esperti del caso, l’endocrinologo, il dottor Mario Francesco Iasevoli, e l’oncologo Carlo Pastore, nella nostro post ormai quasi quotidiano dedicato ai Consulti Online su Medicinalive.
Descrizione dettagliata del problema:
“A mia sorella di 47 anni è stato diagnosticato un nodulo alla tiroide di 0,3cm, disomogeneo e vascolarizzato al lobo sinistro. La domanda è: nel caso fosse maligno c’è bisogno di chemioterapia o radioterapia? Devo dire che ancora non sono state fatti tutti gli ulteriori accertamenti. Grazie.”
Specializzazione: Endocrinologia e Malattie metaboliche
Tipo di Problema: nodulo tiroideo
La risposta è affidata al dottor Mario Francesco Iasevoli specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo presso l’Unità Operativa Complessa Endocrinologia-Azienda Ospedaliera Universitaria II Policlinico-Sun di Napoli che scrive:
“Cara utente, come prima cosa volevo rassicurarla dicendo che non sempre un nodulo, soprattutto di così piccole dimensioni, anche se vascolarizzato e disomogeneo è un tumore maligno, anzi i noduli tiroidei benigni sono una condizione frequentissima e spesso si presentano così come lei descrive quello di sua sorella per le caratteristiche della ghiandola stessa. Se benigno non occorre far altro che controllarlo periodicamente con un eco tiroide annuale.
Nella remota ipotesi che sia maligno il protocollo prevede una terapia diversa a seconda se sia o meno metastastico (cioè con metastasi).
Il cancro alla tiroide può essere di varia natura, ma nelle forme più frequenti è difficile che venga diagnosticato in fase già metastatica e di certo un tumore così piccolo non può dare metastasi. Nel tumore metastatico, che non è il suo caso, viene asportata la ghiandola e dopo viene fatto un ciclo di radioterapia con iodio radiattivo e poi una polichemioterapia sistemica; in tal caso la sopravvivenza a 5 anni cala di molto perchè è poco responsivo ai cocktail oggi usati.
Se fosse maligno nel suo caso sarebbe un tumore locale che prevede l’asportazione totale della ghiandola e dei linfonodi vicini, poi una seduta di radioterapia con Iodio radiattivo e in seguito terapia sostitutiva con L-tiroxina semplici controlli periodici con ecografia della tiroide (al collo) esami ematochimici e test di stimolo. In tal caso la sopravvivenza è vicina al 100% e il rischio di recidiva basso.
Mi raccomando di stare tranquilla e di tranquillizzare sua sorella.Spero sia stato chiaro e di aiuto. Cordiali saluti. [email protected] “.
Dello stesso avviso è il dottor Carlo Pastore, oncologo e chemioterapista che risponde quanto segue:
“Gentile Utente, in primo luogo occorre proseguire con la diagnostica. Se si accertasse come nodulo maligno il primo videat (ndr: la prima cosa da fare dal punto di vista terapeutico) sarebbe chirurgico (ovvero l’asportazione del nodulo). Sulla base poi dell’esame istologico definitivo si procederebbe con un iter successivo adeguato. Cari saluti. Dr. Carlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it”
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Per fare altre domande al dottor Mario francesco Iasevoli o ad altri specialisti potete consultare la lista e riempire il modulo al seguente link: “Chiedi all’esperto: Consulti Online su Medicinalive”
E’ doveroso ricordare che non si effettuano diagnosi online e neppure si prescrivono terapie : Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente informativo, che mai, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il rapporto con il proprio medico curante, le uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.
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