E’ in coma, una bambina di soli 10 mesi, a causa di lesioni ripetutamente subite. Almeno è quello che appare in questi primi giorni. Sul caso è stata aperta subito un’inchiesta, per capire i responsabili e nel frattempo la piccina si trova ricoverata presso il Policlinico A. Gemelli di Roma, in gravissime condizioni. E’ fragile ed inerme ora, come nei giorni scorsi quando qualcuno osava picchiarla con violenza. L’allarme è stato dato sabato dalla madre: ha chiamato il 118 quando la sua bimba ha perso i sensi, mentre lei si apprestava a darle la pappa.
Il tutto è accaduto in provincia di Latina a San Felice Circeo. Gli operatori sanitari giunti sul posto si sono subito resi conto della gravità delle condizioni della bambina ed una volta apprestate le prime cure, hanno optato per un trasferimento presso l’attrezzato reparto di pediatria del nosocomio capitolino, denunciando al contempo il fatto alle autorità. Già perché sul corpicino inerte della bambina avrebbero trovato i segni di botte e graffi recenti e non. Insomma, un maltrattamento perpetrato da tempo, non un atto del momento (comunque non giustificabile).
Ora la donna, il suo convivente e l’ex marito, si scaricano addosso un’infinità di accuse. Ci penserà la magistratura ad individuare il mostro. Ma nel frattempo il mio pensiero a va alla bambina, e si allarga ai tanti casi di maltrattamenti di cui si parla da sempre, dalla notte dei tempi….fino ai giorni d’oggi. In queste ultime settimane abbiamo sentito parlare di altre violenze in un asilo, un neonato è morto dal freddo, altri bruciati in una roulotte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1999 ha coniato la seguente definizione per le violenze sui minori:
“Per maltrattamento all’infanzia si intendono tutte le forme di cattiva cura fisica e affettiva, di abusi sessuali, di trascuratezza o di trattamento trascurante, di sfruttamento commerciale o altre, che comportano un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino, la sua sopravvivenza, il suo sviluppo o la sua dignità nel contesto di una relazione di responsabilità, di fiducia o di potere”.
Il tutto a prescindere dalla volontarietà dell’atto. Continuiamo a stupirci giorno dopo giorno quando sentiamo queste notizie, eppure sono una costante purtroppo della quotidianità, nascosta tra le mura domestiche. Già, perché la maggior parte delle violenze (nel 4% sessuali), avviene in famiglia. E cosa sarà di questi piccoli bimbi? Saranno degli adulti in costante difficoltà, psichica e fisica.
Alcune ricerche scientifiche hanno infatti evidenziato come nei primi anni di vita, maltrattamenti di vario tipo (o comunque esperienze traumatiche) perpetrate nel tempo, possono provocare la morte di alcuni neuroni legati all’area dell‘intelligenza oltre che al sistema immunitario, ormonale e parasimpatico. C’è poi la più semplice reazione psicologica: non ricevendo il naturale amore il bimbo cresce con un alterato sistema emotivo, mancanza di fiducia nel prossimo, autostima e depressione.
Speriamo che la piccina ricoverata ce la faccia. E che trovi tanto amore intorno a se per superare tutto ciò. In bocca al lupo cucciola.
Articoli correlati: