Un’inquietante inversione di tendenza sta colpendo le donne italiane. Se infatti negli ultimi decenni si è registrato un aumento continuo dell’aspettativa di vita, i dati degli ultimi tempi sembrano andare contro questo incremento. La causa di tutto? I mali moderni: stress, fumo e obesità.
Il primo fattore ad essere sotto accusa è sicuramente l’alimentazione. Nel mondo moderno, in cui si va troppo di corsa, c’è sempre un maggior ricorso ai fast food, ad un’alimentazione disorganizzata e ben lontana dalla classica dieta mediterranea di cui gli italiani si vantano tanto. Manca anche informazione, specialmente al Sud, e dunque se l’alimentazione è sbagliata, ne risente tutto il nostro corpo, perfino il nostro cervello.
Guardando la televisione poi, una donna media che vede tanti manici di scopa nel piccolo schermo si sente grassa, e qui scatta lo stress a causa dell’aspetto fisico, il quale va ad aggiungersi allo stress creato dal lavoro e dai problemi personali. Spesso si finisce per sfogare questo stress nel fumo (quando non in altri vizi peggiori), e la sigaretta, si sa, ad ogni boccata ci toglie qualche minuto di vita. Conclusione: le cattive abitudini portano le donne italiane ad ammalarsi di più e a rischiare di morire prima rispetto alle loro madri. L’autore del Libro Bianco dell’O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), Walter Ricciardi, ci spiega perché.
Un dato eloquente è che mentre il tasso di mortalità femminile sta scendendo dall’1,35 all’1,16 per 10.000, sono aumentati i ricoveri in strutture psichiatriche da 47 a 50 su 10.000, mentre il tasso di obesità sta salendo fino ad un picco del 35% in Regioni come la Campania. Anche i tagli cesarei stanno aumentando a dismisura, rendendo le donne, nel complesso di questo quadro, molto più fragili rispetto a 10 anni fa. Spiega Ricciardi che:
Questa potrebbe essere la prima generazione in 20 anni ad avere un’aspettativa di vita inferiore a quella dei propri genitori. C’è la possibilità che la vita media della donna, che fino ad oggi è cresciuta, subisca un’inversione di tendenza.
Secondo Laura Bianconi, senatrice nella commissione sulla sanità, il problema è che ai vertici delle commissioni ospedaliere italiane siedono quasi solo uomini (il 90%), e dunque si presta poca attenzione alle problematiche femminili. Per tentare di arginare il problema basterebbe diminuire questo scompenso, e stare più vicini e più attenti alla salute delle donne italiane.
[Fonte: Repubblica]