C’è un limite a tutto e non parliamo di angherie o di velocità delle macchine in autostrada, ma di pressione alta. Quando si supera il limite dei 140, bisogna rallentare fino a fermarsi, magari per un bel check-up. Di fatto l’ipertensione è una patologia silenziosa: non sempre si manifesta con sintomi precisi e colpisce in Italia il 33% degli uomini ed il 31% delle donne.
Si stima che il 50% degli affetti non ne sia consapevole. Allora cosa fare? Di tanto in tanto misurarsi la pressione e nel frattempo cercare di chiarirsi qualche dubbio: quando parliamo di valori pressori, ci riferiamo all’intensità di spinta che il sangue esercita sulle pareti delle arterie mentre è in circolo.
Se la spinta è troppo forte, si ha un’ipertensione che può arrivare a danneggiare gli stessi vasi sanguigni e addirittura il cuore, provocando ictus o infarto. La familiarità, ovvero la genetica, gioca un ruolo importante: se si hanno genitori sofferenti di pressione alta, misurala diventa un obbligo.
Ma soprappeso, fumo, alcool, colesterolo alto, ansia e tachicardia, hanno la medesima valenza: vanno evitati, così come l’eccesso di sale nell’alimentazione. La pressione si può controllare in una qualunque farmacia, da proprio medico ed anche a casa, in autonomia.
Se si è già in cura, spesso con dei farmaci, occorre misurarla almeno due volte al giorno: mattina e sera, in momenti di calma e prima di aver assunto i medicinali per abbassarla. Buona norma sarebbe anche evitare di bere caffè, alcolici o altre sostanze stimolanti nei 30 minuti precedenti la misurazione.
La posizione durante il rilevamento dei dati è importante: seduti dritti e comodi, con la schiena ben appoggiata ed il braccio disteso, all’altezza del cuore, non in basso. Ovviamente va posizionato bene lo sfigmomanometro, ovvero lo strumento deputato a fare tutto ciò!
Questo apparecchio, rileva la pressione arteriosa del sangue durante la fase sistolica, di contrazione del cuore e durante il rilassamento del muscolo, nella fase diastolica. Ne risultano i valori massimi e minimi indicativi del problema. I medici in genere usano lo sfigmomanometro manuale, a mercurio, che è più preciso.
Per le rilevazioni casalinghe non va bene: perché bisogna saperlo usare, ma soprattutto perché ne è stata vietata la vendita (come per i termometri, proprio a causa del mercurio!) In alternativa sono reperibili degli apparecchi digitali con display, camera d’aria auto-gonfiante e memoria dei valori risultanti. In commercio anche apparecchi elettronici da applicare al dito indice.
Se le vostre misurazioni sono estemporanee, cioè non avete una diagnosi di pressione alta, ma volete tenerla sotto controllo, questi sono i valori a cui far riferimento: con 80/120 siete nella norma, proseguite su questa strada con controlli periodici; 120/160 sono sintomo di allerta, dovete frenare la pressione sanguigna, migliorando il vostro stile di vita. Dopo i 160, è rischio estremo: occorrono i farmaci per stabilizzare il tutto.
Ovviamente una misurazione alterata non significa ipertensione: per fare una diagnosi precisa il vostro medico dovrà verificare che non si tratta di un episodio sporadico, ma di un problema costante. Quindi nel frattempo: tranquilli.