Potrebbero esserci dei problemi di salute in futuro se il bambino viene al mondo dopo essere cresciuto nel grembo della madre in una situazione di placenta sottile. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori inglesi dell’Università di Southampton, i neonati che nascono con questa particolare variabile hanno il doppio delle probabilità di morire a causa di un’insufficienza cardiaca improvvisa.
Soprattutto quando una gravidanza va bene, come effettivamente sia stato lo spessore della placenta non sembra per le persone un problema da tenere in conto. Non è di questo avviso il dottor David Barker, medico e professore di Epidemiologia clinica presso l’Università sopra citata, secondo il quale i nascituri “affetti” da questa particolare situazione possono presentare un rischio doppio, rispetto agli altri bambini, di sviluppare una insufficienza cardiaca in grado di portarli alla morte.
La placenta sottile infatti, secondo il luminare, influirebbe in modo negativo sullo sviluppo del feto all’interno del grembo materno, riducendo il flusso di nutrienti che passa dalla madre al bambino con conseguenti problemi di formazione e sviluppo del cuore. Commenta il ricercatore:
Dovremmo osservare le misure di routine dopo la nascita. Sappiamo che più spessa è la placenta e meglio è, e che una placenta sottile è associata a morte improvvisa.
Vista da questo punto di osservazione, tale condizione potrebbe anche rappresentare uno dei fattori di rischio per la morte in culla e di morte improvvisa in età adoloscenziale. Motivazione per la quale gli esperti del settore sono impegnati nel richiedere il lancio in Inghilterra di un programma sanitario che sancisca uno screening obbligatorio per tutti i bambini o giovani dei quali è stato riscontrato fossero collegati ad una placenta sottile.
Se ulteriori studi dimostrassero il collegamento tra le morti improvvise e lo spessore della placenta sarebbe forse possibile mettere un freno al triste trend di questi decessi inspiegabili che negli ultimi anni hanno spezzato sempre più vite. Magari mettendo a punto dei protocolli specifici in grado di sostenere lo sviluppo del cuore fin dallo stadio fetale o avendo la possibilità di mettere in atto delle diagnosi precoci in grado di salvare vite.
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