Rischia di diffondersi nuovamente l’allarme per il Morbo della mucca pazza, ovvero l’Encefalopatia Spongiforme Bovina, nota anche con l’acronimo inglese di BSE (Bovine Spongiform Encephalopathy). E’ stata infatti diffusa in questi giorni la notizia di due decessi avvenuti in Spagna nei mesi scorsi a causa del Morbo di Creutzfeld-Jacob, la variante umana del morbo della mucca pazza. Le vittime, un uomo e una donna di 41 e 50 anni sono decedute rispettivamente nel dicembre 2007 e nel febbraio 2008.
Gli esperti però rassicurano e invitano ad evitare inutili allarmismi: infatti grazie ai controlli rigorosi è ormai praticamente impossibile contrarre la malattia di Creutzfeld-Jacob mangiando la carne di un animale affetto da BSE. Le vittime, afferma Juan Josè Badiola, direttore del Centro Nazionale di Ricerca sull’encefalopatia spongiforme dell’Università di Saragozza, potrebbero aver contratto il morbo anche una decina di anni fa. Dello stesso parere l’italiana Maria Caramelli, direttrice del Centro di referenza nazionale per le encefalopatie animali dell’Istituto zooprofilattico di Torino.
Già dal 1994 la Comunità Europea ha bandito l’uso di farine di origine animale per l’alimentazione dei bovini, e nel 2001 il Ministero della Sanità italiana ha vietato la vendita di parti dell’animale che interessano la colonna vertebrale e parti del Sistema Nervoso, come il cervello e i gangli. E’ stato introdotto inoltre l’obbligo di indicare in etichetta il paese di provenienza delle carni e i test e i controlli sui capi sono rigorosi e capillari. L’unico caso noto di Morbo di Creutzfeld-Jacob, una forma di patologia neurodegenarativa che conduce alla demenza e alla morte, nel nostro paese risale al 2003, quando a perdere la vita fu una giovane siciliana. Con gli ultimi due decessi sale a tre invece il numero di vittime spagnole, mentre in Francia si contano 23 morti. Molto triste rimane il primato della Gran Bretagna, paese dal quale si riritiene si sia diffuso il contagio, che conta 163 vittime.