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Neuroblastoma: la nuova cura che distrugge anche le metastasi

 Il neuroblastoma è un tumore devastante, che spesso già dal suo esordio si manifesta con metastasi. E’ molto aggressivo e purtroppo colpisce i bambini. Una nuova strategia terapeutica, ideata e testata presso l’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma sembra offrire notevoli possibilità di vittoria su questo tumore pediatrico. La tecnica consiste nell’associare alla tradizionale chemioterapia, sin dall’inizio della cura, anche la radioterapia, attraverso il 131-I-metaiodobenzilguanidina, un composto radioattivo che agisce specificatamente sulle cellule maligne del neuroblastoma, anche se già sparse per l’organismo (metastasi). Come funziona?

Lo iodio radioattivo ad alte dosi viene veicolato direttamente all’interno delle cellule cancerose attraverso la molecola vettore “benzilguanidina”. Non va oltre, non si disperde nell’organismo e colpisce solo le parti malate. La tecnica è stata testata su ben 13 bambini con neuroblastoma in stadio avanzato. I risultati, che mostrano un miglioramento significativo della percentuale di guarigione seppur a breve termine, sembrano ottimi, anche per l’alto numero dei bambini che sono stati sottoposti alla terapia sperimentale.

Finora questa prassi non era stata mai provata per il rischio di alta tossicità, ma grazie ad alcuni accorgimenti tecnici che si possono avere solo in centri altamente specializzati come quello del Gemelli hanno ridotto al minimo gli effetti collaterali, aprendo una nuova e preziosa strada verso la speranza. I tumori pediatrici sono rari rispetto a quelli degli adulti: colpiscono 150 bambini ogni milione, ma dopo il primo anno di vita rimangono la principale causa di morte dopo gli incidenti domestici o stradali. Con il neuroblastoma la sopravvivenza da molti anni è sotto il 30%. Ora grazie agli scienziati italiani le cose possono cambiare. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Pediatric Blood and Cancer, organo ufficiale della SIOP (Società Internazionale Oncologia Pediatrica), è stato condotto dal Dott. Stefano Mastrangelo, ricercatore dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica del Gemelli diretta dal professor Riccardo Riccardi, in collaborazione con l’Istituto di Medicina Nucleare della Cattolica di Roma.

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[Fonte: Università Cattolica di Roma]