L’Aifa, l’associazione italiana del farmaco ha dato il via libera all’utilizzo di bendamustina per il trattamento del mieloma multiplo recidivo in seguito alla richiesta presentata dalla Società Italiana di Ematologia.
La bendamustina è un farmaco chemioterapico che prima di ora veniva utilizzato solo in prima linea ed in associazione con il prednisone. Ora, grazie alla richiesta degli ematologi italiani il medicinale potrà essere utilizzato nei pazienti recidivanti che non hanno risposto ad altre cure, insieme a bortezomib e desametasone. Questa scelta, tra le altre cose, è legata alla tollerabilità dei pazienti nei confronti del farmaco, così come registrata in numerosi studi. Il mieloma multiplo è una malattia del sangue che ogni anno nella sola Italia fa registrare 4 mila nuovi casi. Di solito tale tumore colpisce con maggiore frequenza le persone anziane. E’ la seconda patologia cancerosa del sangue per incidenza dopo il linfoma ed è caratterizzata da una crescita anormale delle plasmacellule, adibite alla produzione di anticorpi. Questa malattia causa inoltre fragilità ossea, anemia, difetti nella coagulazione, indebolimento delle difese immunitarie, ipercalcemia e insufficienza renale.
Il mieloma multiplo può contare su diverse terapie efficaci. Il problema è che molti pazienti però incorrono in ricadute: la necessità di una cura più valida, soprattutto nei confronti delle forme più resistenti ai farmaci, è sempre presente. Senza contare che essendo una malattia diffusa maggiormente tra gli anziani, si ha bisogno che la terapia sia il più possibile priva di effetti collaterali: questo farmaco può essere utilizzato anche nelle persone che soffrono di insufficienza renale. La bendamustina risponde a queste esigenze. Sebbene sia stato creato più di 50 anni fa, questo medicinale appare essere, secondo il prof. Fabrizio Pane, Presidente della Società Italiana di Ematologia, una delle “strutture” più innovative da utilizzare. Il suo essere antimetabolita e alchilante gli consente di superare la resistenza delle cellule cancerose rendendolo di fatto uno dei farmaci di elezione contro il mieloma multiplo.
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