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Semaforo anti-schiamazzi nei reparti di neonatologia di Indianapolis

Singolare invenzione negli States che ancora una volta ci sorprendono con le loro trovate tecnologiche.
E’ stato ideato un dispositivo che protegge dal rumore i neonati che si trovano nel reparto di terapia intensiva. Un indicatore di livello sonoro del sistema Sonicu pende infatti dal soffitto del reparto di terapia intensiva neonatale del Riley Hospital di Indianapolis.

L’apparecchio, proprio come un semaforo, indicherebbe le variazioni di decibel, passando dal colore verde al giallo al rosso. Lo scopo è avvertire il personale medico di quando i visitatori e le chiacchiere dei parenti stanno diventando troppo molesti. Il personale dovrebbe dunque intervenire per mettere a tacere gli schiamazzi che turberebbero, a quanto pare, la riabilitazione e la crescita dei neonati in cura.

Per svilupparsi correttamente, i nati prematuramente avrebbero infatti necessità di un ambiente calmo e silenzioso.
E certo se penso agli ospedali italiani e allo stuolo di parenti che coprono con i loro somiglia a… ha gli occhi di, è tutto il padre… i reparti di neonatologia, penso sarebbe un’ottima idea introdurlo anche in Italia. E forse non solo nei reparti di neonatologia. Semafori antischiamazzo un po’ in tutte le corsie, ma anche sugli autobus, nei treni in cui il vicino parla al telefono ore ed ore, costringendoci ad ascoltare tutte le sue conversazioni.

Per ora comunque l’invenzione, che è frutto dell’idea di un genitore Chris Smith, è riservata a proteggere i neonati da rumori molesti. Suoni troppo forti possono infatti causare ai nati prematuri o ai bimbi malati un’anomalia nel battito del cuore che potrebbe o accelerare, o rallentare bruscamente.
Inoltre interferirebbe con il sonno , rallentando lo sviluppo e la guarigione, poichè i loro piccoli corpi sono al lavoro proprio mentre dormono.

I bambini nati prima non avrebbero ancora sviluppato il filtro antisuono e non sono avvezzi al rumore, abituati ai suoni ovattati del grembo materno.
Ora che lo sappiamo, ci penseremo bene prima di alzare il tono di voce nei reparti ospedalieri.