Fa parte del ceppo di virus Klebsiella pneumoniae il batterio resistente agli antibiotici che sta seminando morte in Brasile e alzando il livello di allerta nel resto del Sud America. Si chiama KCP e dall’inizio di quest’anno ha già ucciso 18 persone. Decessi confermati dalle stesse autorità di Brasilia che hanno diffuso i dati sui contagi accertati sino ad ora: il numero delle persone colpite dal batterio KCP dall’inizio di gennaio è salito a 183, 46 delle quali hanno sviluppato infezioni serie e 18 che, come anticipavamo, purtroppo non ce l’hanno fatta e sono morte.
Il ministero della Salute ha annunciato come misura cautelativa una maggiore scorta di antibiotici negli ospedali di Brasilia e messo in guardia gli Stati di San Paolo e Paranà sul rischio di sviluppo di un’epidemia.
E, ovviamente, come sempre accade nei casi di batteri in circolo, gli esperti si sono affrettati a ricordare come il semplice gesto di lavarsi le mani resti al momento la migliore misura di prevenzione. L’igiene personale può scongiurare il rischio di diffusione del KCP tra la popolazione anche grazie all’uso di alcool in gel come presidio igienico disinfettante.
Tornando al batterio, quello che preoccupa maggiormente la National Health Surveillance Agency, è la resistenza del KCP alla maggior parte degli antibiotici più comuni sul mercato farmaceutico brasiliano, tra cui la penicillina.
Il microrganismo è stato identificato in 16 ospedali sia pubblici che privati ed il numero dei casi è aumentato vertiginosamente nelle ultime settimane, con 48 persone attualmente ricoverate in ospedale.
Più vulnerabili al contagio sono i pazienti con difese immunitarie molto basse, compresi coloro che sono stati ricoverati in ospedale per lungo tempo e coloro che hanno da poco subito un intervento chirurgico. Il ministro della salute del Paese, Jose Gomes Temporao, attribuisce cause “umane” all’epidemia:
L’automedicazione, il consumo irresponsabile di farmaci e le prescrizioni sconsiderate sono imputabili di situazioni come questa.
Temporao ha dichiarato che un nuovo regolamento per l’acquisto di antibiotici, che sarà pronto entro dicembre, potrà evitare che un’altra epidemia come questa si verifichi in futuro.
[Fonti: Agi Salute; NTD Television]