Torna a far paura l’influenza suina, che si sta diffondendo negli Stati Uniti, in modo più rapido ed aggressivo del previsto: l’allarme è stato lanciato dai CDC (Centri di controllo e prevenzione delle malattie) di Atlanta, che ha invitato i cittadini a prestare attenzione alle normali regole igieniche anti-contagio, soprattutto durante la partecipazione a fiere ed eventi tipici di molte aree statunitensi che vedono la presenza di maiali ed altri animali.
Finora, nell’ultimo mese infatti sono stati registrati ben 145 casi di virus H3N2 comparso lo scorso anno: per lo più si sono ammalati bambini e, bisogna sottolinearlo, sono guariti tutti (tranne due decessi) senza bisogno di alcun ricovero in ospedale. Da qui si evince come in realtà non ci sia un rischio eccessivo nel contrarre questa forma di influenza suina che al momento non sembra contagiarsi da persona e persona, ma solo tra suino ed essere umano. C’è dunque un’allerta che invita a maggiori controlli e ad attenzione, ma nessun allarme che induca a bloccare le fiere agricole in corso o in programma nelle aree colpite. L’importante è avvicinarsi agli animali con le dovute cautele, lavarsi le mani di frequente e tenere presente che le vaccinazioni fatte negli anni precedenti non proteggono dal nuovo ceppo virale. La piccola epidemia, se di questa si può parlare, è strettamente localizzata in due focolai in Indiana e Ohio, anche se casi di infezione sono stati riportati anche in Illinois e Hawaii. Insomma, occhi puntati sul virus per evitare una nuova pandemia come quella del 2009, ma nessun allarme preoccupante.
Anche per ciò che riguarda l’aviaria l’attenzione non è calata ed è proprio delle ultime ore la segnalazione di un caso mortale in Indonesia. Lo si legge nelle pagine dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) al quale il Ministero della Salute locale ha segnalato il nuovo caso di influenza aviaria A (H5N1). Si è trattato di un uomo di 37 anni che ha sviluppato febbre il 24 Luglio, è stato ricoverato in un ospedale il 27 e vi è deceduto dopo soli tre giorni. Ad oggi, il numero totale di influenza umana A (H5N1) in Indonesia è di 191 con 159 morti, 8 (tutti mortali) solo dall’inizio del 2012. Anche in questo caso non si tratta di allarmi e crisi sanitarie, ma della dimostrazione che il controllo e l’attenzione delle istituzioni sanitarie non si è fermato.
Fonte: OMS
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