Triplendemia: fate attenzione al contemporaneo contagio di covid, influenza stagionale ed Rsv. L’autunno visto dal punto di vista delle malattie respiratorie non promette davvero nulla di buono.
Triplendemia possibile anche in Italia
Il termine triplendemia è stato coniato in America, dove si sono presentati dei casi di contemporanea affezione da parte del virus respiratorio sinciziale, quello influenzale e il coronavirus. Ed è inutile sottolineare quanto questa convivenza gli agenti patogeni nel corpo umano possa essere pericolosa per la salute delle persone.
Qui in Italia il direttore del CNR di Pavia Giovanni Maga ha sottolineato che non è insignificante “la probabilità di contrarre potenzialmente le tre patologie”.
Tra l’altro attualmente ci troviamo in un periodo a rischio per quel che concerne nuove varianti di coronavirus. Un fattore che da sempre ha portato a un aumento importante delle infezioni. E se a ciò si aggiunge il fatto che l’influenza dovrebbe impattare in modo più forte rispetto al passato, va da sé che la situazione è tutt’altro che rosea.
A rischiare in particolare sarebbero i bambini non vaccinati contro il covid che lo sono anche molto poco contro l’influenza. Ed è un peccato visto che per i più piccoli la promiscuità è più alta all’interno degli asili.
In questi anni di pandemia il virus respiratorio sinciziale ha colpito con maggiore clemenza questa categoria. Lasciare scoperti i bambini da copertura vaccinale rispetto alle altre malattie della triplendemia potrebbe rappresentare un vero rischio.
Difendersi con i vaccini
Essere colpiti dai virus della triplendemia non è consigliato nemmeno per gli adulti. I quali potrebbero vedere crescere la probabilità di essere ricoverati in ospedale o finire in terapia intensiva.
Un’arma di difesa esiste ed è la vaccinazione sia nei confronti dell’influenza che nei confronti del covid. Un invito che viene fatto anche dall’Organizzazione mondiale della Sanità sia per i più vulnerabili che per la popolazione generale sana.
Abbassare la guardia da questo punto di vista porterebbe non solo a un calo importante del benessere delle persone. Ma anche a un potenziale intasamento degli ospedali. Qualcosa che non si vede dal primo anno di pandemia di coronavirus.
È importante non rimanere invischiati nelle polemiche sterili relative alle campagne vaccinali. Nessuno cerca di controllare nessuno o di inserire chip di controllo all’interno degli organismi. Il vaccino antinfluenzale e il vaccino anticovid sono stati creati per difendere la salute delle persone. E in un contesto come quello attuale prevenire è meglio che curare.
Anche se questo possa significare solo rimanere vittima di patologie di minore entità piuttosto che essere protetti totalmente.