E’ stato confermato il contagio da virus Zika per un italiano residente a Rimini, rientrato da poco da un periodo di vacanza nei luoghi colpiti dall’epidemia. Si tratta del primo caso riconosciuto nel 2016. Lo scorso anno infatti, senza clamore, ben quattro casi sono stati registrati.
E’ accaduto la scorsa primavera quando altrettanti pazienti sono stati diagnosticati con la malattia in un momento nel quale il virus non era ancora considerato endemico e la malattia non era sulla bocca di tutti. Solo negli ultimi mesi del 2015 con il palesarsi di un possibile collegamento tra i contagi di questa patologia nelle donne incinte e l’impennarsi dei casi di microcefalia nei neonati si è prestata maggiore attenzione. Non dobbiamo ricordare che di per se stesso il virus Zika porta una sintomatologia molto simile a quella influenzale con dolori muscolari, febbre ed in alcuni casi vomito. Molto spesso la sua manifestazione è asintomatica e gestita senza conseguenze dal nostro sistema immunitario.
La paura, con il palesarsi di nuovi casi al di fuori delle zone nel quale il microrganismo è endemico, è che il virus possa dare vita ad un ceppo dalla capacità di contagio diretta tra persone e non attraverso la zanzara Aedes o (con più difficoltà, N.d.R.) attraverso la zanzara tigre. L’uomo di Rimini contagiato accusava da fine gennaio febbre alta, congiuntivite e dolori articolari. E’ stato il suo medico di base a prescrivergli delle analisi specifiche presso il Sant’Orsola di Bologna che hanno confermato la patologia.
E se un caso sporadico non deve suscitare allarme, non si può però tenere conto che tra un paio di mesi con l’arrivo della primavera anche nel nostro paese faremo i conti con il ritorno degli insetti vettore: esisteranno le condizioni adatte affinché qualsiasi zanzara portatrice del virus Zika giunta involontariamente nel nostro paese possa svilupparsi e riprodursi. Fattori mancanti grazie al freddo in questo momento.
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