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Oscar 2015, a Julianne Moore per film sull’Alzheimer

Agli Oscar 2015, Julianne Moore si aggiudica l’ambita statuetta per la commovente interpretazione in Still Alice, pellicola che porta ancora una volta alla ribalta l’Alzheimer e le difficoltà di coloro che hanno a che fare con persone che soffrono di questa malattia.

Still Alice racconta la storia di una donna, Alice appunto, moglie, madre e professoressa di linguistica alla Columbia University di New York, che ad un certo punto si trova a fare i conti con ricordi smarriti e una malattia che solo dal nome fa paura: Alzheimer. In seguito ad alcuni episodi allarmanti, Alice decide di sottoporsi ad esami clinici che evidenziano una rara e precoce forma di questa seria patologia.

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La diagnosi parla chiaro: non ci sono speranze per recuperare i ricordi e rallentare il decorso della malattia. Alice comincerà ad avere problemi di linguaggio e, pur lottando con i denti contro quel mostro che l’ha colpita alle spalle, non riuscirà a vincere. Una storia bellissima, magicamente interpretata da una Julianne Moore calata in modo perfetto nella parte. Un film triste, che mette in evidenza la difficoltà di coloro che ancora oggi, solo in Italia, continuano ad ammalarsi con una certa frequenza di questa patologia per la quale non esistono cure specifiche. In Italia le persone affette da Alzheimer sono 520mila e i nuovi casi sono stimabili in circa 80.000 all’anno.

Yoga della risata per la cura dell’Alzheimer?

Alcuni recenti studi hanno hanno dimostrato significativi passi avanti nelle terapie alternative: lo yoga della risata, per esempio, è una delle terapie utilizzate per sollecitare una risposta e un cambiamento nelle persone affette da Alzheimer. Terenzio Traisci, psicologo e ideatore dell’ingegneria della risata, che per il terzo anno di fila terrà il corso Happy Fitness, spiega l’importanza di alcune terapie per tutti coloro che sono affetti da questa patologia.

La maggior parte degli esercizi che svolgiamo sono di imitazione di movimenti e di stili diversi di risate stimolate, che sfruttano i cosiddetti neuroni specchio, cioè i responsabili del riflesso di imitazione di gesti ed espressioni di chi abbiamo davanti. In questo modo, attraverso un meccanismo di riflesso incondizionato guidiamo le persone a esercitare la risata e ad assumere quegli atteggiamenti che influenzano respirazione e umore

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