Cancro, spesso l’attesa di un particolare esame diagnostico aumenta l’ansia delle persone coinvolte più della notizia della diagnosi stessa della malattia. Lo sottolinea una recente indagine della Harvard Medical School statunitense, presentata nel corso dell’ultimo congresso della Radiological Society of North America.
Uno studio davvero particolare, volto a scoprire e catalogare la gamma delle reazioni ed emozioni umane in seguito ad un evento traumatico come quello dell’apprensione di una malattia invalidante come un tumore.
Lo studio ha preso come campione 214.112 donne in attesa di essere sottoposte ad una biopsia per sospetto cancro al seno , 42 di una chemio-embolizzazione epatica ovvero un trattamento per il cancro al fegato, 60 di una embolizzazione di un tumore all’utero, e diversi trattamenti per la cura di miomi uterini maligni e fibromi uterini benigni.
Sono stati quindi messi a confronto degli esami di “scoperta”, attraverso i quali far conoscere alla donna la possibile presenza di una forma tumorale, e cure nei confronti di donne che presentavano uno stadio di malattia già conclamato.
I risultati sono stati sorprendenti. In base alle risposte dei questionari psicologici proposti dallo studio, il gruppo delle donne in attesa di biopsia ha fatto registrare un punteggio di stress mediamente superiore a quello dei gruppi di persone già malate: 26 punti per le donne del primo gruppo, contro i 23 degli altri.
Un risultato che effettivamente non stupisce. Da sempre l’essere umano ha mal sopportato gli stati di incertezza, ritenuti insopportabili dal punto di vista emotivo-sociale, figurarsi dal punto di vista medico. E’ un particolare meccanismo quello che si instaura nell’individuo in attesa di risultati di esami così importanti come una biopsia.
Mentre una volta conclamata la malattia spesso il paziente è spinto dall’istinto di sopravvivenza e dalla voglia di farcela (ricordate Patrick Swayze e la sua lotta contro il tumore?, n.d.r.), nell’attesa, non sapendo quale strada la propria vita finirà per prendere, si viene a produrre e cresce in maniera esponenziale con il tempo che passa, uno stato d’ansia che rischia di compromettere, già di per sé la salute della persona.