La celiachia è una malattia autoimmune con forte componente ereditaria. Il rivestimento del duodeno viene danneggiato quando entra in contatto con il glutine contenuto nel grano ed i cereali come orzo, segale ed avena. Sono molte le cause sulle quali si è disquisito poste ad origine di questa malattia: ciò che si conosce per certo sono i suoi effetti.
Questa particolare intolleranza porta infatti i villi intestinali, destinati dal nostro corpo all’assorbimento di sostanze nutritive, ad appiattirsi ed a non assorbire adeguatamente i principi essenziali.
Si tratta di una continua risposta immunitaria che si scatena appena i villi vengono a contatto con il glutine, considerato dall’intestino, geneticamente, come un agente infettivo. La celiachia, soprattutto per le conseguenze che una corretta gestione della malattia comporta, non può essere classificata come una semplice intolleranza alimentare. E parlando di conseguenze, vogliamo illustrarvi oggi quella più pericolosa a cui può andare incontro un celiaco se non presta la giusta attenzione alla gestione della sua malattia: l’insorgenza di tumore all’intestino e allo stomaco.
Come appare evidente, l’intestino è sicuramente l’organo messo più a repentaglio quando, in caso di celiachia, l’individuo non segue una dieta corretta e, come si utilizza in gergo corrente tra i pazienti, si “contamina”. La continua stimolazione negativa dei villi infatti, come detto in precedenza , scatena una risposta immunitaria dell’intestino che colpisce in primis i villi ed il suo muco e che si risolve con delle scariche di feci liquide e dolori addominali.
Quando una cellula viene sottoposta a una così frequente stimolazione, corre il rischio di “impazzire” e dare origine a delle cellule di tipo tumorale. Nello specifico di tipo carcinomatoso e linfomatoso. Non di rado questa eventualità si verifica negli individui che in maggior numero rispetto agli altri non seguono una giusta dieta priva di glutine. Tra le forme di tumore associate con maggiore frequenza al morbo celiaco troviamo l’adenocarcinoma intestinale, rara neoplasia, e il linfoma non-Hodgkin.