I bambini che non ricevono un’alimentazione adeguata durante i loro primi tre anni di vita potrebbero sviluppare minore intelligenza rispetto ai loro coetanei meglio nutriti, dice un nuovo studio britannico. Secondo i ricercatori dell’Università di Bristol, in Inghilterra, un bambino di otto anni la cui dieta contiene pochi grassi, zuccheri e cibi elaborati sin da prima di aver compiuto 3 anni, registra una media di 1-2 punti in più nei test di intelligenza, al confronto di bambini che sono passati ad una dieta più sana dopo i 3 anni.
I bambini dovrebbero essere incoraggiati a mangiare cibi sani fin dalla tenera età, ed evitare cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri, per quanto possibile. Sappiamo che questo è importante per la crescita fisica e lo sviluppo, ma può essere importante anche per la capacità mentale. Questo studio mostra che la dieta precoce, al di là dell’allattamento al seno, può essere importante, ed è ancor più importante della dieta più avanti nella vita, per ottimizzare lo sviluppo cognitivo
ha spiegato la ricercatrice Kate Northstone della Facoltà di Medicina Sociale e Comunitaria dell’Università britannica.
Data la natura preliminare dei risultati dello studio e l’effetto relativamente basso che hanno notato, lei stessa ha sollecitato cautela nel trattare i risultati. Come per la maggior parte degli studi in cui si cercano nella nutrizione precoce dei risultati a lungo termine, anche questo suggerisce un rapporto, ma non una causa ed effetto, tra sviluppo corretto e dieta, ha affermato il Dott. Steven Abrams, membro dell’American Academy of Pediatrics, che non è stato coinvolto nella studio.
I risultati hanno mostrato che alcuni sottogruppi di bambini possono beneficiare di una migliore alimentazione, e la loro identificazione può contribuire ad orientare i primi interventi nutrizionali nei neonati. Continua Abrams:
La maggior parte della gente pensa che una dieta sana faccia bene in ogni caso, così non è perché probabilmente i genitori che avessero cambiato la dieta dei loro figli migliorerebbero di solo uno o due punti il test del QI.
I ricercatori hanno esaminato poco meno di 4 mila bambini di 8 anni la cui dieta era stata analizzata negli anni precedenti. Non è chiaro quali componenti della loro dieta abbiano avuto un impatto sul QI. Abrams sostiene che alcuni di questi possano essere gli acidi grassi Omega-3 ed il ferro che aiutano il cervello a crescere nei bambini in fase di sviluppo, anche se probabilmente l’effetto migliore di questa scelta è far abituare i bambini a nutrirsi in maniera sana, in modo che possano continuare a mangiare correttamente anche quando diventeranno grandi.
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[Fonte: Health24]