Le cattive abitudini alimentari possono danneggiare lo stomaco, complici gli spuntini consumati in fretta e furia e le pause caffè troppo frequenti. Lo stomaco, infatti, è molto sensibile e uno stile di vita poco equilibrato rischia di metterlo letteralmente KO.
Non è un caso, del resto, che in Europa il 45% delle persone soffra di reflusso gastroesofageo e che la causa scatenante siano proprio le cattive abitudini alimentari. Il bruciore di stomaco, il rigurgito acido e il dolore toracico sono certamente i sintomi più comuni, e si stima che in Italia colpisca circa 8 mln di persone. Questa condizione non è delle più piacevoli, e, anzi, rischia di compromettere in modo serio la qualità della vita poiché interferisce anche sul normale riposo notturno, limita la produttività lavorativa e costringe chi ne soffre ad eliminare dalla dieta particolari cibi e bevande.
La pausa pranzo in ufficio sembra essere un terreno piuttosto fertile per il reflusso gastroesofageo a causa degli spuntini veloci e incompleti dal punto di vista nutrizionale, ma anche il caffè, soprattutto se bevuto troppo spesso prima e dopo i pasti, finisce sotto accusa, poiché contribuisce ad infiammare la mucosa dell’apparato digerente. Certamente, i ritmi sostenuti che lo “stare in società” comporta, rende difficile la ricerca di uno stile di vita corretto, tuttavia, basta seguire piccoli accorgimenti per sentirsi subito meglio.
Come spiega la Dott.sa Lina Otieri, Dietista Responsabile A.O.O.R. Papardo–Piemonte di Messina:
ll principio fondamentale è che bisogna rispettare il nostro apparato digerente in generale. L’ideale sarebbe riuscire a far convivere lo stress della nostra quotidianità con un’alimentazione sana, non rigida ma neanche anarchica.
Prima di tutto, perciò, è importante evitare di stressarsi durante i pasti: NO ad un panino mordi e fuggi, ancora peggio se consumato davanti allo schermo del pc. Via libera a yogurt, carni bianche, pesce e verdure cotte, attenzione, invece a pomodori, caffè, alcool, cibi grassi, minestre di brodo di carne, aceto, sottoaceti, salse piccanti, e spezie, che tendono a favorire l’acidità gastrica.