Un bimbo di due mesi è morto a Treviso per un’emorragia causata da una circoncisione. Il bambino è giunto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso già privo di vita. La circoncisione era stata praticata mercoledì sera in casa, da una donna straniera di 43 anni, molto conosciuta proprio per l’esecuzione di circoncisioni su neonati. Il bimbo è figlio di una coppia nigeriana, immigrati regolari, che vive a Visnabello di Spresiano.
I genitori ieri mattina hanno visto che il piccolo non dava segni di vita e hanno chiamato un’ ambulanza. In serata, sono stati ascoltati in Questura, con la donna che avrebbe praticato la circoncisione. In casa di quest’ultima sono stati trova piccoli strumenti chirurgici. L’autopsia sarà condotta nei prossimi giorni e, precisa Maurizio Chiesa, primario dell’ospedale, solo gli esami stabiliranno “le eventuali relazioni tra il decesso e la circoncisione“. L’operazione per motivi religiosi non è rimborsata dal Ssn, perciò i genitori spesso praticano circoncisioni in casa.
Ma in cosa consiste la vera e propria circoncisione? Alla nascita il pene è ricoperto da uno strato continuo di pelle che si estende dal pube alla punta dove la pelle del prepuzio ricopre il glande con un doppio strato. La parte interna del prepuzio è una mucosa che serve a proteggere la superficie del glande, anch’essa una mucosa, ed a mantenerla sensibile, soffice e umida. Il prepuzio è spesso erroneamente considerato un tessuto “ridondante“. La circoncisione consiste nella rimozione chirurgica della pelle che ricopre il glande.
Questo intervento, molto diffuso in certe culture, è ora piuttosto controverso. In alcune religioni la circoncisione corrisponde ad un rito: i bambini ebrei per esempio vengono circoncisi 8 giorni. Anche la dottrina islamica prevede la circoncisione dei maschi in tenera età.