Salute, “medicina fai da te” a causa della crisi

Sempre più persone si affidano ad una medicina “fai da te” mettendo a repentaglio la propria salute. La causa di tutto ciò? La crisi economica che rende sempre più difficile sostenere per le famiglie i costi di visite specialistiche e check up periodici. Purtroppo è un trend che trova conferma da qualche anno a questa parte.

Depressione, anche nelle donne a causa della crisi economica

La crisi economica, con il suo fardello di disoccupazione e incertezza, si ripercuote inevitabilmente sulla nostra salute, prima mentale e poi fisica. Non è un caso che la depressione sia una delle malattie più diffuse, che rischia addirittura di diventare le seconda causa di disabilità al mondo, come prevede l’OMS. Ad essere colpite sono maggiormente le donne, anche se sono più “silenziose” degli uomini.

Anziani rinunciano a farmaci e cure per la crisi

La crisi economica fa male alla salute, soprattutto quella degli anziani. Secondo un rapporto del Censis, presentato a Roma in occasione di un meeting sul rilancio della Sanità organizzato dall’associazione Pubblic Affairs Association, 9 milioni di italiani, nel corso del 2012, sono stati costretti a rinunciare ad accedere a prestazioni sanitarie per motivi economici. Tra questi, una buona fetta è rappresentata dagli over 65. Oltre alle cure, gli anziani hanno ridotto anche l’acquisto di farmaci non rimborsabili.

Italiani trascurano la salute a causa della crisi

Un tempo si era soliti dire che quando c’è la salute c’è tutto, ed è tremendamente vero, ma se non ci sono i soldi? Tutti a capofitto nel lavoro. In estrema sintesi, è questa la situazione fotografata da un’indagine del Centro Studi della Federazione Nazionale dei Medici di Famiglia (Fimmg). La maggior parte degli italiani, infatti, complice la crisi economica, dà la priorità al lavoro, rinunciando alle cure e rinviandole a tempi migliori.

Ansia e attacchi di panico, in Italia è il boom

Il 2011 è un anno nero per gli italiani, sempre più vittime dell’ansia e degli attacchi di panico, complici anche la crisi economica e il terrorismo. Come spiega anche la piscoterapeuta Paola Vinciguerra, nonché presidente dell’EuroDAP, l’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, i numeri sono in continuo e progressivo aumento, tanto che si stima di superare quota 12 milioni per l’anno in corso.

La causa è da ricercare nell’arrivo convulso di immigrati e nelle minacce dirette al nostro Paese di Gheddafi, ma anche la morte di Osama Bin Laden, che inevitabilmente ha innescato la paura di possibili rappresaglie e ritorsioni da parte di Al Qaeda.

Depressione e suicidi: boom durante la crisi finanziaria

La maggior parte dei Governi, in tempi di crisi, attua tagli indiscriminati, e a volte i settori più colpiti dai tagli sono proprio quelli che riguardano le cure psicologiche. Diverse malattie mentali cominciano a sorgere nei periodi neri, fino quasi a raddoppiare i numeri dei suicidi.

A scattare la fotografia della situazione sono due studi pubblicati sulla rivista World Psychiatry, della World Psychiatric Association (Società mondiale di psichiatria), di cui è presidente l’italiano Mario Maj, i quali hanno calcolato il numero delle persone depresse e dei sucidi durante gli ultimi 15 anni. Il risultato è evidente quanto scontato: si registra un picco in concomitanza dei periodi di crisi economica.

Perdere il lavoro ha conseguenze sulla salute

Il senatore Andreotti una volta disse che il potere logora chi non ce l’ha. Ma in una crisi economica di queste dimensioni, possiamo assicurargli che anche il lavoro fa la sua parte nel logoramento umano. Perdere il lavoro aumenta le probabilità di ammalarsi, e non solo di stomaco.

Secondo un nuovo studio effettuato all’Harvard School, di fronte ad un licenziamento può aumentare il rischio di sviluppare un nuovo problema di salute, come ad esempio ipertensione, malattie cardiache, infarto, ictus o diabete. In alcuni casi, le probabilità di ammalarsi a causa della perdita di un posto di lavoro saltano dal 50 all’80%. L’attuale rallentamento della crescita economica ha lasciato milioni di persone con famiglia in balìa di una disoccupazione improvvisa.

Secondo Kate Strully, che ha condotto la ricerca alla Robert Wood Johnson Foundation presso la Harvard School of Public Health:

Oggi perdere il lavoro può capitare a tutti. Dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze sulla salute per la perdita dei nostri posti di lavoro e fare tutto il possibile per alleviare gli effetti negativi.

La crisi aggrava la depressione

Se finora la crisi economica è stata collegata a gente che perdeva il lavoro e a fabbriche e aziende che chiudevano, un aspetto in tutta questa confusione è stato spesso tralasciato, quello psicologico. A subire la crisi non è solo il portafoglio, ma molto spesso anche la psiche di chi è direttamente (ma anche indirettamente) coinvolto.

Secondo uno studio effettuato dall’Associazione per la ricerca sulla depressione di Torino, è stato rilevato che finché è normale che le cattive notizie sull’economia provochino tristezza ed infelicità, in molti casi questi cattivi stati d’animo possono sfociare in patologie peggiori come ansia e depressione.

Finora, fa sapere il dottor Salvatore Di Salvo, presidente dell’Associazione, sono state oltre 600 le persone che hanno contattato il centro per un counseling psicologico. Di queste, due terzi avevano problemi di depressione legati alla crisi economica, equamente divisi tra causa principale e concausa.

La dieta ai tempi della crisi

In Russia si sa, la libertà è soltanto una parola sul vocabolario. In tempi di crisi come questo, tutti devono tirare la cinghia, ed un pool di esperti nutrizionisti russi ha recentemente emanato il menu da seguire durante l’anno da tutti i cittadini dell’ex Unione Sovietica per avere un pasto completo senza spendere tanto. Poi si sa che lì il margine tra consiglio e ordine è molto sottile.

La dieta russa, riportata questa mattina dal Corriere della Sera, elimina definitivamente i prodotti tipici russi, caviale e vodka, per dare spazio ad alimenti più poveri, ma molto più nutrienti. Con una spesa di 70 euro al mese circa, sono consigliati quintali di patate e altri tuberi, cavoli, uova, riso, frutta e pollo, con un piccolo strappo alla regola in cui sono permesse delle caramelle (un pò di zuccheri in qualche modo bisogna assumerli). In Italia, per fortuna, secondo i nutrizionisti questa dieta sarebbe un suicidio.