La 15esima Giornata del Sollievo si celebrerà domenica 29 maggio 2016: un appuntamento promosso anche dal Ministero della Salute per puntare i riflettori sulla importanza della umanizzazione delle cure nei pazienti terminali.
malati terminali
Assistenza ai malati terminali in Italy in a Day (VIDEO)
Cinematograficamente “Italy in a day” è un film collettivo, nello specifico è un documentario sulla giornata tipo degli italiani. E non manca un piccolo focus sui malati terminali, sulla loro necessità di morire con dignità, sulla loro voglia di combattere fino all’ultimo ma anche il loro bisogno di una assistenza adeguata negli ultimi istanti della propria vita.
Caso Stamina: metodo italiano criticato su Nature
L’infusione di staminali secondo il metodo messo a punto dalla Stamina Foundation è stato nell’occhio del ciclone per diverso tempo per via della sua validità. Ora lo “scontro” si sposta dalla procura di Torino alla rivista “Nature” dove a finire sotto accusa non è solo il protocollo ma anche il nostro ministro della Salute Renato Balduzzi.
Chemioterapia: falsa speranza per malati terminali?
Il cancro e la sua cura sono da tempo immemorabile al vaglio della ricerca mondiale: si cercano contestualmente i meccanismi di scatenamento del tumore ed una sua possibile cura definitiva al fine di assicurare la guarigione a tutti coloro che ne sono affetti. La chemioterapia è uno degli strumenti più utilizzati. Ma è efficace o rappresenta solo una falsa speranza per i malati terminali?
Cosa comporta assistere un malato grave in casa?
Quasi sempre quando si parla di tumore o di una patologia che porta una persona a divenire un malato terminale, come giusto che sia, ci si concentra su di lui: sulle sue problematiche e le sue esigenze. Non di rado si dimentica però di ampliare lo sguardo a coloro che si prendono cura del malato: famigliari, amici, quasi sempre donne, che mettono in stand by la propria vita lottando con patologie spesso molto più grandi di loro.
Suicidio assistito, eutanasia e liberta di scelta, una riflessione
Il suicidio assistito, l’eutanasia e la libertà di scelta: parole forti, importanti. La scelta di Lucio Magri ci ha riportato ad una realtà crudele, ci ha svegliato dal torpore ideologico in cui la fase di crisi economica sembra averci trascinato. Un uomo che ha sempre vissuto con forza e coraggio la sua vita, ha scelto così di morire attraverso il suicidio assistito, in silenzio, nella speranza di ritrovare la serenità persa con la morte della moglie per un tumore, cosa che lo aveva fatto cadere in una depressione profonda.
Malati terminali, la musica può aiutare
La musica può aiutare i malati terminali a vivere meglio la propria condizione. Lo conferma uno studio, che ancora una volta rende inconfutabile una delle verità, finora presunte, dell’essere umano: la musica può rappresentare una valida terapia , specialmente a livello psicologico.
La ricerca, decisamente articolata nel suo genere, è stata condotta da una squadra di ricercatori specializzata in terapia presso il Concordia University Department of Creative Arts Therapies di Montreal, in Canada.
Eutanasia, lo spot sul fine vita diffuso dai Radicali riaccende le polemiche
L’associazione Luca Coscioni ed il Partito Radicale hanno diffuso in questi giorni uno spot pro eutanasia realizzato dalla Exit international e già bloccato dall’autorità per le comunicazioni australiana. Pochi minuti di filmato per difendere una scelta, quella sul fine vita, messa sullo stesso piano delle tante altre decisioni importanti che siamo chiamati a prendere nel corso della nostra esistenza: cosa studiare, con chi trascorrere i nostri giorni, persino il taglio di capelli.
L’associazione della morte ad eventi anche banali se vogliamo, non è affatto casuale. La vita finisce: è naturale. Vivere è un tempo finito e, pur riconoscendo il diritto a prolungarlo quanto più possibile, malgrado le sofferenze, di quanti vogliono ancora combattere per vedere sorgere il sole, bisogna d’altro canto tutelare le volontà dei malati terminali quando queste siano orientate verso l’altra di scelta: l’eutanasia.
Cure palliative, gli hospice in Italia
Le cure palliative, come precedentemente spiegato qui, sono i trattamenti volti ad alleviare il dolore e a rendere meno sofferta la morte, sia dal punto di vista fisico che psicologico, nei malati terminali o comunque nel caso di malattie cronico-degenerative che non rispondono più ad alcun trattamento farmacologico.
Sono i cosiddetti malati incurabili, 250.000 ogni anno in Italia, a poter usufruire delle cure. Si, ma dove? Abbiamo già visto ieri le leggi che regolamentano l’erogazione delle cure palliative nel nostro Paese. La prima, la Legge n.39 del 26 febbraio 1999, diede il via nel 2000 allo sviluppo degli hospice, strutture indipendenti o all’interno di cliniche ed ospedali, destinate a trattare con il fine-vita dei pazienti.
Cure palliative, cosa sono e perché servono
Le cure palliative, stando alla definizione fornita dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, comprendono tutti i trattamenti volti ad alleggerire le sofferenze dei malati terminali, senza più alcuna speranza di guarigione.
Quando tutte le terapie farmacologiche si rivelano inutili e non resta più altro da fare per il paziente, il rischio che si corre è di disinteressarsene a livello medico proprio perché privo di speranze di ripresa.
E’ invece fondamentale rendere l’inesorabile cammino verso la fine della vita più umanamente accettabile sia alla persona sofferente che ai suoi familiari, non dimenticando che, finché vivo, l’essere umano deve conservare tutti i suoi diritti, proprio come gli altri pazienti guaribili, e la sua dignità, soffrendo il meno possibile.