Lesioni al midollo, nanotecnologia italiana cura i paraplegici

Lo studio completo che ne descrive caratteristiche, funzionalità e potenzialità sarà pubblicato il 25 gennaio prossimo sull’autorevole rivista di divulgazione scientifica americana ACS Nano, ma la presentazione in anteprima mondiale di una nuova tecnica tutta italiana per la cura delle lesioni al midollo post-traumatiche, si è svolta oggi a Roma, presso l’Istituto Casa Sollievo della Sofferenza-Mendel.

Siamo nel campo delle nanotecnologie, terreno fertile per nuove terapie rivolte ai pazienti paraplegici. Loro sono il Professor Angelo Vescovi, Direttore Scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza Opera di San Pio da Pietrelcina, Direttore del Centro di Nanomedicina e Ingegneria dei Tessuti dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda e Professore associato di Biologia Applicata nell’Università di Milano-Bicocca, e Fabrizio Gelain. La tecnica di riparazione dei tessuti si basa su una neuro-protesi biologica, trapiantata a struttura tubolare, che è capace di rigenerare le fibre nervose spinali ed il midollo danneggiato.

Chirurgia mini-invasiva, inventato il primo robot chirurgo che nuota ad alta velocità nelle arterie

Che cos’hanno in comune l’accendigas, gli orologi al quarzo e gli ultimi elaborati della chirurgia mini-invasiva? All’apparenza niente, ma in realtà c’è una cosa che condividono ed è la piezoelettricità, sfruttata a differenti scopi per i micromotori. Ben più ambizioso e utile fine che quello di far scaturire la fiamma sotto il fornello, ha il nuovo chirurgo robot ideato da un gruppo di scienzati australiani, capace di operare dall’interno, in perfetta sintonia con quello che è lo spirito delle nanotecnologie avanzate.

Sospinto da un generatore di energia alimentato proprio dalla piezoelettricità, il rivoluzionario medico meccanico è in grado di raggiungere una velocità e una potenza tali da riuscire a risalire controcorrente nelle arterie, compiendo lunghi viaggi all’interno del corpo umano e rendendo più semplici e meno invasivi delicati interventi chirurgici.

Nano-cibi: una nuova minaccia per i consumatori?

Sono già in commercio negli Stati Uniti i cosiddetti Nano-cibi, ovvero alimenti prodotti mediante l’impiego di nano-tecnologie. Questo è quanto hanno affermato un gruppo di associazioni americane per i diritti dei consumatori nel corso di una conferenza sulla sicurezza alimentare tenutasi nei giorni scorsi a Orlando, in Florida.

La nanotecnologia sarebbe stata impiegata da alcune industrie alimentari per esaltare il gusto e potenziare gli effetti nutritivi dei cibi, ma tutto questo, rilevano le associazioni, non viene indicato sull’etichetta. I responsabili della sicurezza alimentare infatti non lo riterrebbero necessario, almeno non in assenza di accertati rischi per la salute dei consumatori.

Nonostante oltreoceano i cibi geneticamente modificati siano visti con meno diffidenza di quanto accade nei paesi dell’Unione Europea, secondo un recente sondaggio condotto dalla Cbs il 53% degli americani si è dichiarato contrario al loro acquisto. E il 69% di essi, sottolinea Michael Hansen, della Consumer Union, non si fida della carne clonata.

Malattie professionali. I nanotubi presto nel mirino?

Furono le notevoli proprietà tecnologiche, come la refrattarietà al fuoco, e il basso costo a fare dell’amianto un materiale largamente utilizzato nel nostro paese nel campo dell’edilizia e delle industrie metallurgiche e navali, soprattutto fra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta. Questo fin quando non emersero prove schiaccianti circa la sua pericolosità per la salute. In particolare l’esposizione alle fibre di amianto è associata con assoluta evidenza a malattie dell’apparato respiratorio come l’asbestosi, la prima malattia polmonare cronica amianto-correlata riconosciuta dall’Inail, e il carcinoma polmonare, oltre che al mesotelioma pleurico e dei bronchi.

Per questo motivo l’amianto è vietato nel nostro paese già dal 1992. Nonostante ciò i casi di tumore al polmone, asbestosi e di mesotelioma sono in aumento come conseguenza dell’esposizione negli anni precedenti. Mentre in passato quindi è stato l’amianto ad essere sotto accusa oggi sono i nanotubi ad essere sorvegliati speciali e a destare, se non preoccupazione, almeno qualche perplessità.