E’ stato diffuso martedì a Roma il Rapporto Osservasalute per il 2007. Il documento fornisce un quadro abbastanza dettagliato dello stato di salute del paese e della tipologia e diffusione dei servizi sanitari sul territorio nazionale. Dai dati raccolti emerge in particolare come obesità e sovrappeso rischino di diventare una vera e propria emergenza sanitaria per il paese. Dal 2002 ad oggi infatti il tasso di obesità è passato dall’8,5% al 9,9% distribuendosi in ugual modo nei due sessi, ma con una maggiore incidenza al sud rispetto al nord. A peggiorare le cose la cattiva abitudine alla sedentarietà: solo il 20,9 della popolazione pratica sport in maniera costante, soprattutto i giovani fra 6 e 19 anni, e solo il 10,3% afferma di praticare attività fisica saltuariamente. I meno sportivi si trovano al sud con una percentuale del 58,6% in Sicilia. Inoltre sarebbero gli uomini ad essere maggiormente afflitti da problemi di sovrappeso.
Il rapporto conferma una maggiore (seppur leggermente) longevità per le donne, che vivono in media 83,9 anni contro i 78,3 anni degli uomini, a fronte di una paese che appare sempre meno giovane:il triste primato di regione più vecchia spetta alla Liguria, mentre le Marche sono la regione più longeva con una media di 79,2 anni per gli uomini e di 84,4 anni per le donne. In controtendenza il dato relativo alla natalità che aumenta al nord e diminuisce al sud. Non mancano i dati sorprendenti come quello che registra un aumento delle malattie infettive, soprattutto sifilide e gonorrea. Mentre il tasso di incidenza dei tumori è aumentato al sud avvicinandosi così a quello del nord, tradizionalmente più alto. In compenso però su tutto il territorio nazionale si è ridotta la mortalità per questo tipo di patologia, soprattutto grazie al miglioramento dei servizi di prevenzione e di screening oncologico. Tuttavia, mentre la diffusione dello screening mammografico per le donne settentrionali è del 90% per le meridionali è solo del 40%.
Purtroppo però non migliora la condizione delle persone disabili, che non ricevono adeguatamente assistenza e sostegno. In Italia il 10% delle famiglie conta una persona disabile, l’80% di esse non usufruisce di alcun servizio di assistenza domiciliare e il 70%, soprattutto al sud, non riceve alcun tipo di assistenza nè pubblica nè privata. Si registra un lieve miglioramento delle patologie psichiatriche, almeno per quanto riguarda il numero di ricoveri che dal 2001 ad oggi sono diminuiti del 4,1%, forse anche grazie all’impiego di antipsicotici, il cui consumo è maggiore al sud dove, di contro, è inferiore il consumo di antidepressivi. Altro dato preoccupante è quello che riguarda l’aumento del numero di persone che richiedono assistenza sanitaria per problemi legati alla dipendenza da cocaina soprattutto nelle regioni più popolose: Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia e Campania.