Ogni giorno da tre anni Adriana combatte contro un cancro: quello al seno che ha scoperto quando aveva solo 33 anni. Anche lei come tante, lontana dalle statistiche e dagli screening.
“Appena smesso di allattare, mi sono resa conto di un piccolo nodulo. Solo dopo 9 mesi però ho deciso di fare un controllo. Era un tumore“.
Ma cosa si prova ad una notizia del genere? E’ difficile capire. Lei mi spiega:
“ Io ho sentito subito una grande forza ed ho capito che dovevo combattere. Così l’intervento chirurgico per asportarlo (non una sola volta), poi la radioterapia e la chemioterapia con tutti gli effetti collaterali. Mi sono buttata a capofitto in questa storia cercando di fare qualcosa che andasse oltre me stessa.
Ho creato un sito internet. L’ho chiamato Voglio un mondo Rosa Shocking -(Breast Cancer Awareness). Solo dopo ho scoperto che qualcuno aveva scritto anche un libro con questo titolo, ma a me era venuto da dentro e l’ho lasciato…”.
Adriana sorride mentre racconta perché, come sottolinea, le donne operate di cancro vogliono ridere. Su questo sito, giorno dopo giorno ha inserito informazioni riguardo la prevenzione, la diagnosi, le terapie attuali e future. Ci sono video e gallery esplicativi, ma soprattutto c’è la sua fuga dalla malattia.
“Per due anni ho combattuto facendo finta di niente, poi ho avuto un crollo, per la mia famiglia, mi sembrava di dovergli qualcosa, di privarli di troppo. Quando mi sono ripresa ho continuato la mia lotta contro il cancro, in modo più diretto. Spesso si soffre più per il dolore delle persone care che non per la patologia”.
Adriana, conosciuta attraverso la pagina di Facebook di MedicinaLive continua il racconto.
“Il tumore al seno e la chemioterapia li ho affrontati bene con la testa, ma non con il corpo. Sono stata malissimo e ancora mi capita con le pillole che sto prendendo, a volte ho voglia di buttarle via. Poi penso a quando ho finito la chemio: un pianto lunghissimo. Non di gioia, mi sentivo priva di difese ed ho scoperto che tante altre persone come me avevano provato questo sentimento e si erano dette: ed ora chi mi protegge?”.
Le ho chiesto dunque quale è stato il momento peggiore della malattia.
“Il giorno più brutto è stato quello in cui ho realizzato che molte persone care, presunti amici, mi avevano lasciata da sola. Ed è una cosa che mi hanno detto tanti altri malati che ho conosciuto online”.
Incredibile, neanche il cancro fosse contagioso. Eppure la gente scappa, forse perché prova imbarazzo, non sa che dire o teme ciò che non conosce. Per questo Adriana ha deciso di impegnarsi ulteriormente in rete: oltre il sito anche i social network. Fare informazione è la cosa più importante, come sostenere chi ha paura e non sa cosa fare. Questi i suoi principali obiettivi.
” La cosa più “bella” del cancro sono le persone nuove che ho conosciuto e la forza che mi danno permettendomi di aiutarle: mi è capitato con una ragazza di Napoli che non usciva più di casa perché con la chemio aveva perso i capelli. Ha visto le mie foto sul sito e si è convinta! Poi una donna che voleva morire: non sopportava più di veder soffrire per lei i suoi cari. Ha decisamente cambiato idea! E Laura. Non ce l’ha fatta, sconfitta da un tumore raro (per i quali è opportuno cominciare a fare qualcosa). Fino all’ultimo giorno mi ha incitato a piangere se volevo, ma a non smettere mai di credere che “sconfiggere il cancro si può”. Da qui un’altra pagina di facebook speciale, titolata con queste parole”.
Adriana adesso si trova a Napoli in prima linea tra le volontarie di “Race for the Cure”, una manifestazione che serve a raccogliere fondi per la lotta al tumore al seno. E’ una delle “Donne in Rosa” che portano il loro sorriso e la loro grinta tra gli stand del Villaggio a dimostrazione dello spirito giusto che bisogna avere per combattere la malattia. Sul suo sito c’è scritto: “la vita può essere meravigliosa anche con il cancro”.