Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare. A questa conclusione arriva il primo studio scientifico, tutto italiano, volto all’analisi di tale metodica per combattere il tabagismo. Di fatto si tratta di una conferma scientifica che mancava, ma ciò che è interessante è il dato circa il risultato ottenuto. Sono stati arruolati nello studio clinico 40 fumatori accaniti, inviatati all’uso delle sigarette elettroniche (E-cig) e monitorati per 6 lunghi mesi: ebbene tali dispositivi sono stati utili nel 55% dei casi.
Il lavoro è stato realizzato presso l’Università di Catania e presentato in anteprima al congresso internazionale della Società per la Ricerca su Nicotina e Tabacco (SRNT), appena conclusosi in Turchia. In particolare secondo i dati raccolti, il 32,5% dei volontari è riuscito a ridurre il numero delle sigarette fumate al giorno di oltre il 50% passando da una media di 25 a 6 ed il 22,5% di tutti i partecipanti, alla fine dei 6 mesi ha anche smesso di fumare le tradizionali sigarette. Si tratta di risultati estremamente positivi che vanno sottolineati, specie se si considerano le patologie correlate al vizio del fumo: malattie cardiovascolari, tumore ai polmoni, enfisema, difficoltà di respirazione e così via.
Ma di cosa si tratta e quali sono le critiche finora sviluppate? Essenzialmente mancava uno studio scientifico che ne comprovasse la validità: si tratta di un dispositivo elettronico, ricaricabile con una batteria come un telefono cellulare, che ha la forma di una normale sigaretta. Certo, al tatto è fredda ed è sicuramente più pesante, ma aiuta comunque nella gestualità che domina la maggior parte dei fumatori. Aspirando, si accende la punta come se fosse bruciata dal fuoco ed emana il fumo, che però è solo vapor acqueo. Le critiche ed i rischi (evidenziati soprattutto dalla FDA americana, ma solo in relazione ad alcune aziende produttrici), hanno riguardato nel tempo il contenuto dei filtri, specie quelli aromatizzati. Pare infatti che alcune aziende usassero sostanze pericolose o non adeguatamente testate.
In realtà, oltre gli aromi naturali, i filtri della sigaretta elettronica hanno un minimo di percentuale di nicotina, che aiuta nella disassuefazione. Alcune aziende vendono filtri ricaricabili, con dosi di nicotina da diminuire gradatamente in autonomia, ma non si tratta del dispositivo utilizzato per lo studio. Insomma, non è la panacea di tutti i mali, non c’è una garanzia “soddisfatti o rimborsati”, ma la sigaretta elettronica può aiutare a smettere senza effetti collaterali, chi almeno un pochino desidera farlo. Di seguito alcuni post correlati se volete farvi un’idea più specifica. Conoscete qualcuno che ci è riuscito a smettere con questo metodo? Io si, ma anche con altre tecniche….
Post correlati:
- Sigarette elettroniche, addio al fumo ma anche alla salute
- Alcune sigarette elettroniche sono delle vere e proprie bufale
- Sigarette elettroniche l’FDA insorge
- Smettere di fumare, sigarette elettroniche davvero efficaci?
- Sigaretta elettronica, il regalo di Natale più “utile” per un fumatore
- Sigaretta elettronica. Crown7, l’ultima novità in arrivo dalla Cina
- Smettere di fumare con la sigaretta elettronica, al via uno studio scientifico
[Fonte: Lega Italiana Anti-fumo]