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Il mesotelioma, il cancro correlato all’esposizione all’asbesto (amianto)

Il Mesotelioma maligno è una grave forma di cancro correlata all’esposizione alle fibre aerodisperse dell’asbesto, ovvero dell’amianto. Sebbene questa neoplasia possa essere ancora definita rara, negli ultimi anni si è registrata una crescente incidenza di casi nella popolazione e numerose osservazioni suggeriscono che il problema Mesotelioma sia destinato ad assumere dimensioni ancora maggiori negli anni a venire.

Il mesotelioma colpisce ogni anno due italiani maschi ogni centomila, soprattutto tra coloro che sono stati esposti, per motivi professionali o per vicinanza, all’amianto. Il mesotelioma è una neoplasia che origina dal mesotelio, lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo (pleura, peritoneo, pericardio, cavità vaginale dei testicoli).

L’Italia è stata uno dei maggiori produttori ed utilizzatori di amianto fino alla fine degli anni ’80, ma nonostante l’uso dell’amianto sia stato completamente bandito nel 1992, l’Italia sopporta oggi le conseguenze dei livelli di esposizione cui ha dato luogo l’uso intenso del materiale dagli anni 50′ nei settori della produzione industriale di manufatti in cemento-amianto, e di fibre tessili contenenti questo materiale, della cantieristica navale e della riparazione e demolizione di rotabili ferroviari e dell’edilizia.
Macroscopicamente si presenta come una placca pleurica, meno frequentemente nodulare. Il suo sviluppo può portare all’occupazione dello spazio pleurico che ha come conseguenza il blocco polmonare; e in quella circostanza richiede intervento demolitivo.

La quasi totalità dei casi rilevati ha latenza 15-45 anni e decorso 1-2 anni e si presenta in tre differenti forme istologiche: epitelioide, sarcomatoide e bifasica.

La diagnosi è istologica/ radiologica ed è positivo alla calretinina.

E’ caratterizzato da aggressività e resistenza alle più comuni terapie, e da elevata mortalità:

dal momento della diagnosi consente generalmente una sopravvivenza media di 7,7 mesi (range 1-72).

La fascia di età più interessata è quella tra i 40 e i 60 anni, uomini nel 60% dei casi. L’incidenza del mesotelioma è in crescita in tutto il pianeta con circa 2,2 casi per milione di abitanti.

Essendo fortemente correlata all’uso industriale dell’amianto, vietato o in fase di eliminazione ormai anche nei paesi del terzo mondo, ed essendo la patologia ad alta latenza temporale, gli analisti prevedono un picco di casi intorno al 2020, con una successiva decrescita.

Trattandosi di tumori rari, i mesoteliomi vanno trattati in pochi centri specializzati, dove si concentrano le esperienze e le diverse competenze indispensabili: dal chirurgo toracico all’oncologo medico, al radioterapeuta. Prima di scegliere lo specialista a cui affidarsi, è bene chiedergli la sua esperienza specifica nel campo, quanti casi di mesoteliomi ha trattato, quali prospettive è in grado di offrire in termini di sopravvivenza e di qualità della vita. Di seguito, alcuni tra i centri italiani che hanno sviluppato le casistiche più ampie:

[Fonti principali: AAVV, paginesanitarie.com, Wikipedia, Registro Nazionale Mesoteliomi, Gruppo Italiano Mesotelioma, AIRC – Associazione italiana ricerca sul cancro ]

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