Gli anziani, un bene prezioso per la nostra società, eppure non ci prendiamo abbastanza cura di loro e della loro salute. E’ ciò che emerge da una ricerca condotta dalla Sigg (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria) in collaborazione con la Fondazione Sanofi-Adventis. Sono stati spulciati in lungo ed in largo gli archivi delle Asl in relazione a 440.000 over 65 alla ricerca di informazioni sulla qualità di assistenza.
L’invecchiamento comporta spesso delle patologie più o meno invalidanti, e secondo questa ricerca nel 70% dei casi (8,4 milioni di pazienti su 12 milioni) si è in presenza di malattie croniche. Ciò che però sconcerta è che 4,2 milioni di questi nostri nonni (cioè la metà degli inguaribili), non ricevono cure adeguate. Qualche esempio? Dall’analisi dei dati di questi archivi per il 12% dei pazienti tra i 65 ed i 70 anni non c’è traccia di prescrizione di farmaci relativi alla pressione alta di cui avrebbero avuto necessità e la percentuale sale al 30% con gli anziani over 85!
Con le statine, medicinali fondamentali per abbassare i valori di colesterolo troppo alto, va ancora peggio: dal 12% dei 70enni si passa al 50 % negli 85enni, di mancata prescrizione. Eppure il rischio cardiovascolare aumenta fortemente con l’età e l’ipercolesterolemia! E aggiungiamo: dopo un infarto il 76% dei pazienti anziani non è adeguatamente curato sia con i farmaci che con le visite di controllo a tal punto che la mortalità tra questi è risultata tripla rispetto al restante 24% che invece viene correttamente curato. A volte è vero, le persone anziane sono sole e non riescono a seguire le terapie nel modo giusto. In altri casi invece sono onnipresenti dal medico e vorrebbero una soluzione farmacologica per ogni piccolo acciacco o dolore.
Ma da questa ricerca è chiaramente emerso che non c’è compensazione tra i due casi estremi. Per preservare la salute degli anziani si spende poco: sempre ponendo l’esempio dell’infarto del miocardio, la spesa pro capite annua per gli accertamenti diagnostici e le terapie tra i 65 ed i 69 anni è di 1.016 euro, contro i soli 453 euro dopo gli 85 anni. E’ come se i medici non credessero nelle possibilità di terapia e cura per loro. Nulla di più errato. E’ una vera discriminazione.
[Fonte: Ansa]