L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione molto comune negli uomini sopra i 60 anni. Essa non è altro che un rigonfiamento della prostata dovuto ad una pressione di questa struttura sull’uretra, e può causare problemi di minzione, problemi sessuali, debolezza e, a volte, difficoltà di digestione. La medicina moderna prevede diversi metodi per controllare il problema, a seconda dello stato di salute generale del paziente, e tra questi negli ultimi anni ha preso piede anche la terapia ayurvedica. Ma di cosa si tratta?
Come abbiamo visto in un precedente post, l’ayurveda prevede l’utilizzo di alcune erbe insieme a pratiche di meditazione, dieta, massaggi ed alcuni di quelli che da noi prendono il nome di “consigli della nonna”. In questo caso specifico, la medicina ayurvedica consiglia di:
- Evitare di bere troppi liquidi dopo le 18:00 per ridurre la necessità di urinare frequentemente durante la notte;
- Bere 8 bicchieri di acqua al giorno per aiutare a prevenire l’accumulo di batteri nella vescica;
- Bere succo di mirtillo 4 volte al giorno per aumentare l’acidità delle urine, specialmente in caso di infezione;
- Evitare alcool, tabacco e caffè che aumentano il Vata che causa la condizione, specialmente dopo cena;
- Evitare i cibi che causano stitichezza, costipazione e aggravamento del Vata.
Dieta ayurvedica per la prostata
I cibi che si possono mangiare sono dolci, acidi, salati, e cibi caldi e oleosi, mentre sono da evitare gli opposti, e cioè i cibi secchi, freddi, amari e quelli dal gusto astringente e pungente. Tra gli alimenti raccomandati ci sono grano, riso, latte, pomodori, yogurt e gli agrumi. Per pacificare il Vata sono favoriti i piatti abbondanti. Non è importante la quantità, ma la qualità, in quanto se si mangiano cibi facilmente digeribili non ci dovrebbero essere problemi. Molto positivo il latte caldo, ma non dopo cena, ed alcune spezie come lo zenzero, il cumino, cardamomo, chiodi di garofano, cannella, semi di senape e pepe nero, mentre ciò che non deve mai mancare sono le fibre.
Erbe ayurvediche per la prostata
Ci saranno da apportare anche alcune modifiche nello stile di vita del paziente, come non esporsi al sole o al calore ed evitare di sudare per non togliere idratazione al corpo. Per quanto riguarda le erbe invece, le seguenti sono quelle consigliate dai medici ayurvedici:
- Shilajeet (Asphaltum): aiuta la digestione e l’assimilazione dei cibi;
- Ushira (Vetiveria zizanioides): conosciuta anche come Khas, cura anche ulceri e febbri;
- Swet Chandan (Santalum album): cura anche mal di testa, ansia e depressione;
- Gokshura (Tribulus terrestris): riduce l’infiammazione;
- Khadir (Areca catechu): afrodisiaco;
- Shatavari (Asparagus racemosus): allevia l’infiammazione;
- Punarnava (Boerhaavia diffusa): allevia tutti i problemi urinari;
- Gorakhmundi (Sphaeranthus hirtus): riduce il gonfiore della prostata;
- Salam mishri (Orchis mascula);
- Lata Karanj (Caesalpinia bonducella): azione anti-infiammatoria e lenitiva.
Le compresse di Himplasia hanno mostrato di ridurre la prostata del 22%. Non manca anche il ricorso allo yoga fatto in posizione seduta per far rilassare l’ano e tutta la zona del bacino per aumentare la circolazione e ridurre la congestione venosa.
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[Fonti: ayurveda-foryou; thehealthierlife]