L’artrite idiopatica giovanile (AIG) è una malattia autoimmune che provoca un’infiammazione delle articolazioni, ha esordio prima dei 16 anni di età e talvolta può colpire anche bambini di pochi mesi. Si definisce “idiopatica” in quanto non sono note le cause. L’AIG è una malattia piuttosto rara, che interessa tra gli 80 e i 90 bambini ogni 100.000. Scopriamo insieme come si manifesta e quali sono le cure più efficaci.
Artrite giovanile: tre tipologie
Prima di descrivere i sintomi tipici della patologia, è bene sottolineare che l’artrite idiopatica giovanile si divide in tre tipologie distinte:
- L’artrite pauciaricolare è la più diffusa. Si differenzia dalle altre forme di artrite giovanile perché può colpire non più di quattro articolazioni e generalmente interessa quelle del ginocchio. Questa tipologia è spesso associata a patologie infiammatorie dell’occhio quali congiuntiviti e uveiti.
- L’artrite poliarticolare coinvolge, nei primi sei mesi dall’esordio dei sintomi, 5 o più articolazioni in modo simmetrico.
- L’artrite sistemica (detta anche morbo di Still) è la tipologia meno frequente, ma anche la più grave. Nei bambini e negli adolescenti affetti da questa forma di artrite si associano all’infiammazione delle articolazioni, anche patologie a carico di organi interni come la milza, il fegato e i linfonodi. Di tutti i giovani pazienti affetti da artrite idiopatica, solo 10 su 100 soffrono della forma sistemica.
Artrite giovanile: i sintomi
L’artrite giovanile presenta i sintomi tipici della artriti che colpiscono i soggetti adulti. Fortunatamente la patologia non ha sempre carattere cronico, ma spesso – soprattutto nelle forme pauciaricolare e poliarticolare – tende a regredire in modo spontaneo con la crescita. Non appena vi siano sospetti, è però opportuno rivolgersi al medico, in modo da poter effettuare la diagnosi in tempi rapidi e far fronte alla patologia riducendo gli effetti notivi sulla salute del ragazzo. I tipici sintomi dell’artrite idiopatica giovanile sono:
- Dolore frequente a carico delle articolazioni
- Difficoltà di movimento
- Tumefazione, gonfiore e arrossamento della articolazione
- Disturbi visivi
- Ritardo nella crescita e asimmetrie dello scheletro
- Rigidità muscolare, soprattutto nelle prime ore dopo il risveglio
Nella forma sistemica (o morbo di Still) sono presenti anche sintomi generali e non solo articolari. Tra questi vanno ricordati:
- Febbre alta intermittente, che si può presentare una o due volte al giorno e durare poche ore, soprattutto in serata.
- Esantemi cutanei, che appaiono per sparire dopo qualche ora. Interessano prevalentemente il tronco e tendono ad apparire in concomitanza con i picchi di febbre.
- Ingrossamento del fegato, della milza e dei linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine.
- Infiammazione del pericardio (la membrana che avvolge il cuore)
Artrite giovanile: le cure e la terapia
Sebbene nella maggior parte dei casi l’artrite idiopatica giovanile regredisca con la crescita, i sintomi correlati alla patologia possono compromettere la vita dei bambini, limitandoli nei movimenti. Non è tutto: l’infiammazione cronica, se non curata adeguatamente, può avere effetti nocivi irreversibili per le articolazioni. In tal senso, i farmaci FANS vengono spesso utilizzati in quanto estremamente utili, non solo per ridurre il dolore, ma anche per contrastare l’infiammazione e quindi prevenire eventuali danni irreparabili.
In casi particolari, soprattutto nelle artriti poliarticolari, lo specialista può prescrivere una terapia a base di cortisone, che comunque dovrà essere seguita solo per un periodo di tempo limitato. Il cortisone può essere somministrato localmente, con infiltrazioni a lento rilascio. In questo modo è possibile agire proprio laddove ha origine l’infiammazione, riducendo in modo significativo l’assunzione di medicinali da prendere per via orale.
Il farmaco ad oggi più utilizzato è il methotrexate (MTX), somministrabile per bocca o intramuscolo. Quasi del tutto privo di effetti collaterali, il methotrexate può talvolta causare nausea o un incremento temporaneo delle transaminasi. E’ possibile ridurre tali effetti, somministrando un integratore di acido folico al bambino il giorno seguente all’assunzione del farmaco.
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