Si è svolta ieri la Giornata Mondiale Senza Tabacco voluta dall’OMS e quest’anno dedicata alle donne, nel mirino del marketing delle multinazionali del fumo. Di fatto, la dipendenza dalle “bionde” non ha sesso, ma mai il numero delle fumatrici si era equiparato a quello degli uomini come sta accadendo in questi anni, segno che le strategie delle aziende del tabacco funzionano.
Specie tra le giovani ragazze. Vi abbiamo già parlato lungamente delle cifre e dei rischi per la salute. Vi abbiamo suggerito dei percorsi per smettere. Ma questa vola vogliamo dare la parola agli esperti del settore, a coloro che anno dopo anno lottano contro questa forma di dipendenza, spesso indotta. Vi citiamo le loro parole perché sono chiare: non usano mezzi termini.
Così Piergiorgio Zuccaro, Presidente dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS:
“Ogni anno il Governo stabilisce quale deve essere l’introito fiscale derivante dalle vendite di sigarette e quest’anno è stato di 10,5 miliardi di euro. Può sembrare una buona entrata per le casse dello Stato, ma non lo è perché per ogni euro incassato se ne spendano 2-3 per curare le patologie legate al fumo. Quindi questo non costituisce un investimento per lo Stato ma sempre una perdita. Piuttosto occorre rafforzare i divieti nei luoghi della salute e della cultura”.
E non ha torto. L’84,9% degli italiani è favorevole all’estensione del divieto di fumo anche in alcuni spazi aperti come i cortili delle scuole. Troppo spesso ho visto insegnanti accompagnare i bambini all’uscita di scuola con la sigaretta in mano: non è un buon esempio.
“Le donne che fumano si ammalano e muoiono di tumore del polmone e altre malattie legate al fumo come gli uomini”
-afferma invece Carlo La Vecchia, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano –
“Per evitare in Italia un’epidemia di malattie legate al fumo (cosa già accaduta negli Stati Uniti e nel Nord Europa) è necessario che le generazioni di italiane che hanno oggi tra i 40 e i 60 anni smettano di fumare.
E’ infatti tra loro che stanno iniziando a diffondersi le malattie e le morti associate al fumo.
E’ essenziale quindi non solo che le donna non inizino a fumare, ma soprattutto che non rinuncino a smettere, spesso per il solo timore di aumentare di peso. Nulla è peggio del fumo per la loro salute”.
Io ci sono riuscita e voi?
[Fonte: ISS]