Quanti di noi sognano di tanto in tanto di farsi fare un piccolo ritocchino? A quanto pare in molti e destinati a diventare sempre più numerosi, complici i reality show che hanno fatto degli interventi di chirurgia estetica i loro protagonisti indiscussi. Quelli provenienti da oltreoceano, noti anche nel nostro paese grazie alla tv satellitare, presentano le storie di donne e uomini comuni come se fossero delle vere e proprie favole: la scelta della fortunata (o del fortunato) fra un migliaio di altri candidati, il racconto delle vicissitudini e dei disagi causati da un naso troppo “importante”, da un fisico a dir poco generoso, da un seno minuscolo, tutto minuziosamente sbandierato in tv per far vedere come un sogno che poteva forse apparire impossibile come d’incanto può realizzarsi.
Alcuni dei protagonisti di questi reality vengono sottoposti a numerosi interventi e cambiano completamente il loro aspetto, tutto appare così semplice, così alla portata di tutti al punto che si può incorrere nella tentazione di andare dal chirurgo estetico e chiedergli di farci diventare come quella casalinga americana che da “brutto anatroccolo” (vi ricorda qualcosa?) si è trasformata in splendido cigno.
Il problema è che il chirurgo in questione dovrà per forza deluderci perchè tutto quello che si vede nel reality, seppur vero, non è così semplice come appare. A mettere in guardia dal pericolo di cedere all’inganno e credere che modificare radicalmente il proprio aspetto grazie alla chirurgia sia come andare a fare la ceretta dall’estetista è Gianluca Campiglio, chirurgo estetico e socio dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery che, rilevando il vertiginoso aumento di interventi di chirurgia estetica verificatosi negli ultimi anni in Italia, avverte che seppure i programmi televisivi in questione diano informazioni corrette e mostrino l’ottimo lavoro di chirurghi di tutto rispetto, tendono a creare negli spettatori e futuri pazienti delle false aspettative, portandoli a credere, ad esempio, che sia possibile eseguire più interventi contemporaneamente e che i tempi di ripresa siano gli stessi mostrati in tv. In realtà non è così, avverte Campiglio, e chi si lascia trasportare dal contagioso entusiasmo dei reality deve saperlo.