Conoscete il progetto Home Clinical Assistance? Se n’è parlato in questi giorni in occasione della tavola rotonda “L’Assistenza Domiciliare tra pubblico e privato: due realtà un solo futuro. L’esperienza pilota dell’Emofilia”, organizzata dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio insieme a Baxter Italia. Il progetto, attivo nella regione Lazio già dal giugno 2007, consiste nella fornitura di un servizio gratuito di assistenza rivolto a pazienti emofilici per la somministrazione delle terapie necessarie in sede domiciliare.
Fra gli obiettivi promuovere il benessere delle persone emofiliche, che riceveranno le cure necessarie in un contesto familiare, e fornire sostegno ai loro parenti, ma anche affermare il principio della farmacoeconomia ovvero una più adeguata distribuzione delle risorse economiche erogate dal sistema sanitario attraverso l’abbattimento dei costi sostenuti a livello regionale per l’ospedalizzazione di questi pazienti.
Il progetto HCA nasce dalla collaborazione fra i centri per l’emofilia presenti nel Lazio e la casa farmaceutica Baxter Italia e coinvolge un team di team di infermieri specializzati e con una formazione specifica coordinati da Raffaele Landolfi, Responsabile Centro di Riferimento Regionale per l’emofilia del Policlinico Gemelli, con il compito di istruire il paziente e la famiglia all’infusione/autoinfusione della terapia. Attualmente sono sei i pazienti seguiti.
L’emofilia è una rara patologia ereditaria che comporta un deficit di coagulazione ematica a causa della carenza, o mancanza di una proteina del sangue (Fattore VIII). Colpisce quasi esclusivamente soggetti di sesso maschile, mentre è rarissima nelle donne. E’ la causa di emorragie delle articolazioni, dei muscoli e di altri tessuti molli. In Europa si stima vi siano 37mila persone emofiliche, 5000 delle quali nel nostro paese. La terapia, necessaria sin dai primi mesi di vita, consiste nella somministrazione diretta del fattore VII nel sangue mediante emoderivati e concentrati della proteina.