Il 60% delle persone affette da psoriasi vive con estremo disagio la propria condizione, al punto da tenerla nascosta. Sono notevoli infatti i disagi psichici e relazionali legati a questa patologia dermatologica, e quasi il 10% di coloro che sono costretti a conviverci è depresso. Questi i dati emersi dall’indagine su scala nazionale ‘Il doppio dramma del paziente psoriasico: sofferenza personale e sociale’, condotta dall’Associazione per la difesa degli psoriasici (Adipso) i cui risultati preliminari sono stati diffusi nei giorni scorsi a Roma. I questionari, elaborati dall’epidemiologa dell’università dell’Aquila Emma Altobelli, sono stati somministrati a 4.256 malati.
Riguardo gli aspetti psichici e sociali della malattia, il disagio viene espresso soprattutto dalle donne (il 56%, contro il 44% degli uomini) che sono anche le più propense a tenere per sè il fatto di essere affette da psoriasi (59%). Il motivo? La paura di essere allontanate e rifiutate. Ma sono sempre le donne a rendersi conto della necessità, e a fare richiesta esplicita, di un supporto psicologico per affrontare la pressione cui si sentono sottoposte, anche quella dovuta alle terapie, che il 65% di loro, contro il 55% degli uomini, ritiene stressanti.
Tuttavia, in tema di terapie, alcuni psoriasici, tanto uomini, quanto donne, risultano poco informati: il 10% non conosce esattamente la forma di psoriasi dalla quale è affetto e sa poco circa le possibilità di cura di cui dispone. Ad esempio, come afferma Sergio Chimenti, direttore della Clinica dermatologica dell’università Tor Vergata di Roma, i farmaci biologici sono poco noti anche ai dermatologi. Basti pensare, come sottolinea lo stesso Chimenti, che i 150 centri Psocare ospedalieri italiani, dove è possibile avere consulenze e terapie gratuite, hanno in cura solamente 10mila malati. Un dato sconfortante se si stima che siano oltre due milioni le persone affette da psoriasi nel nostro paese.