Si chiama Prahlad Jani, ha 83 anni e vive in India, in un piccolo villaggio dello Stato del Gujarat. E’ un uomo mite che pratica meditazione e sta facendo impazzire gli scienziati di tutto il mondo. Perché? Non mangia, non beve e conseguentemente non espleta i suoi bisogni da più di 70 anni. La prima volta che ho letto di lui, qualche anno fa ho pensato ad una leggenda metropolitana e quando circa 15 giorni orsono è ricomparso, ho continuato a pensare che fosse la solita bufala. Invece no.
Ora credo sia tornato a casa, ma per circa 10 giorni è stato tenuto sotto stretta osservazione da un’intera squadra di medici del Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas) , un centro di ricerca della difesa. In questi giorni il santone è stato sotto controllo 24 ore su 24, ripreso da una telecamera in una stanza chiusa. Nonostante la sua magrezza e l’età si muove agilmente, quasi come un atleta. Lo confermano finora anche le analisi dei parametri vitali: gli stessi di un 25enne.
In questi giorni non ha ingerito o emesso nulla. E questa è la cosa strana: in ogni essere umano le scorte di zuccheri (glucosio) bruciano nell’arco di una giornata, dopo ciò l’organismo comincia da assimilare proteine e lipidi, danneggiando alla lunga l’apparato epatico: il fegato di Prahlad Jani è invece perfetto. Inoltre, benchè sia possibile rimanere senza cibo per più giorni, il fisico umano non ha alcuna possibilità di sopravvivenza senza liquidi. In questo caso il dott. Sudhar Shah, a capo dell’equipe che ha seguito l’anomalo vecchietto, ha dichiarato di riscontrare la normale formazione di urine nella vescica dell’uomo, ma anche che inspiegabilmente questa “torna da sola “ in circolo.
Ovvero: da 70anni circa l’indiano utilizzerebbe sempre gli stessi liquidi. Posto che questa possa essere una spiegazione plausibile, non è dato capire come possa sopravvivere anche senza cibo. Jani racconta con pacatezza di aver ricevuto un dono magico quando aveva 8 anni circa. In realtà, è un asceta dedito ad una antica forma di meditazione, il breatharianismo, tecnica che sarebbe in grado di controllare alcune importanti funzioni organiche. Ma può essere questa la risposta a tutto? Solitamente a Medicinalive vi raccontiamo di nuove scoperte scientifiche, di nuove frontiere terapeutiche, di genomi atipici, da indagare per guarire o da studiare per migliorare, allungare la vita, come nel caso della piccola Brooke.
Qui siamo per dirvi come la scienza non sia riuscita a scoprire nulla di fisiologico, di predisposizione genetica. Un caso che la scienza medica non riesce a spiegarsi. Si apre allora un interrogativo: è indubbio che la mente abbia dei poteri non ancora adeguatamente scoperti ed utilizzati. E’ possibile con una seria meditazione riuscire a controllare, anche a fermare il battito cardiaco. E addirittura non mangiare e non bere per tanto tempo, senza sentirne il peso delle conseguenze. Ma gli effetti di questa eventuale dieta, dovrebbero esserci: disidratazione, anemia, malnutrizione…No: il nostro asceta indiano è sano come un pesce. Che la sua mente possa raggiungere limiti invalicabili come questo rimane difficile da credere.
E allora oltre il genoma, la sfida della neurobiologia, della psichiatria e di tutto ciò che abbia a che fare col cervello, può diventare una priorità. Significherebbe controllare le malattie sopra ogni cosa: oltre il cancro, oltre il diabete o l’infarto. Per ora è fantascienza, ma Prahlad Jani ancora lì e nessuno capisce come!
[Fonte: ilsussidiario.net]