Imparare a gestire la rabbia, anche per ciò che riguarda la memoria, è tutta una questione di autocontrollo: questo è un fattore risaputo. Uno studio condotto dal prof. Thomas Denson dell’Università australiana del South Wales e pubblicato sulle riviste Neuroimage e Psychological Science, ci illustra come per riuscire in questo basta porgere… l’altra mano, ovvero concentrarsi nel compiere azioni con la mano non predominante.
Training autogeno
Dolore, si può combattere con la meditazione
I fachiri riescono a estraniarsi dal dolore provato dallo stare sdraiati su un letto di chiodi grazie alla meditazione. Chiunque di noi può farlo, anche se in maniera meno “forte”. Anzi, la meditazione è ormai stata riconosciuta come pratica naturale più adatta e versatile per combattere il dolore.
Che facesse bene era ormai risaputo. Grazie ad essa infatti si possono alleviare i sintomi dello stress e dell’ansia. In alcuni casi, è stato riscontrato, si rivela essere più efficace di qualsiasi farmaco antidolorifico.
Santone: non mangia e non beve da 74 anni
Si chiama Prahlad Jani, ha 83 anni e vive in India, in un piccolo villaggio dello Stato del Gujarat. E’ un uomo mite che pratica meditazione e sta facendo impazzire gli scienziati di tutto il mondo. Perché? Non mangia, non beve e conseguentemente non espleta i suoi bisogni da più di 70 anni. La prima volta che ho letto di lui, qualche anno fa ho pensato ad una leggenda metropolitana e quando circa 15 giorni orsono è ricomparso, ho continuato a pensare che fosse la solita bufala. Invece no.
Ora credo sia tornato a casa, ma per circa 10 giorni è stato tenuto sotto stretta osservazione da un’intera squadra di medici del Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas) , un centro di ricerca della difesa. In questi giorni il santone è stato sotto controllo 24 ore su 24, ripreso da una telecamera in una stanza chiusa. Nonostante la sua magrezza e l’età si muove agilmente, quasi come un atleta. Lo confermano finora anche le analisi dei parametri vitali: gli stessi di un 25enne.
Relax e respirazione: 10 movimenti antistress
E’ molto probabile che dopo aver tirato la carretta ed accumulato stanchezza per tutto l’inverno e la primavera, lo stress ci aspetti paziente all’inizio dell’estate. Una specie di resa dei conti che arriva implacabile quando le difese si abbassano e le tossine, da tempo in agguato, cominciano a prendere possesso del nostro corpo. A tutto ciò si aggiungono gli stress indotti dalle vacanze (organizzazione del viaggio, viaggio stesso, piccoli problemi di convivenza) ed allora possono essere utili alcune tecniche di respirazione controllata e di rilassamento dei muscoli.
Il rilassamento e la respirazione non costano niente e sono metodi efficaci per aiutare l’organismo a disintossicarsi. Respirando, l’ossigeno arriva ai polmoni e viene immesso nel flusso sanguigno, dove favorisce la produzione di energia che fa funzionare il corpo. Se siete stressati, la respirazione tende ad essere poco profonda ed usa soltanto la parte superiore dei polmoni. Il livello di anidride carbonica, necessaria per mantenere l’acidità del sangue, si abbassa e le tossine nocive non vengono espulse. Se i nervi e i muscoli sono coinvolti in questo fenomeno, si possono manifestare stanchezza, palpitazioni e attacchi di panico.
La rabbia: un’emozione molto pericolosa
La rabbia è una emozione specifica che nasce da un senso di frustrazione, impotenza e oppressione che si manifesta attraverso aggressività rivolta verso gli altri, se stessi o verso oggetti. In quanto insita nella reazione primordiale di lotta e di fuga, la rabbia è radicata nei fondamentali meccanismi della sopravvivenza; essa, come il dolore, turba il nostro stato di equilibrio per avvisarci di qualche minaccia e per permetterci di attaccare la fonte di tale minaccia.
Essa si manifesta solitamente quando si ritiene siano stati calpestati i propri diritti o violati i propri valori. La rabbia quindi è una reazione che consegue ad un determinato stimolo e si manifesta attraverso l’impellente necessità di attaccare I’oggetto frustrante. Quando siamo arrabbiati
avvertiamo un disagio e una tensione crescente che sentiamo di dover “scaricare” al più presto per ritrovare uno stato di benessere, una sorta di acme raggiunto che deve necessariamente regredire al fine di poter trovare equilibrio.
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