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Lotta al melanoma: arriva un farmaco che allunga la vita

Nuove speranze nella lotta al melanoma arrivano dal congresso dell’Asco (American Society of Clinical Oncology) di Orlando, in Florida. Oltre 30 mila specialisti di tutto il mondo si sono radunati nello Stato americano per discutere di una nuova terapia rivoluzionaria.

Si tratta di una sorta di vaccino che non guarisce completamente dal cancro della pelle, ma per adesso è in grado di allungare la vita del paziente di almeno 5 mesi sopra la media. Non è un passo da niente, visto che per arrivare ad una terapia completa bisogna proprio partire da qui.

Inventato dal Dipartimento di Oncologia Medica e Melanoma all’A. D. Anderson dell’Università del Texas, si tratta di un farmaco che blocca la crescita delle cellule malate. Una volta iniettato nel corpo del paziente, esso attiva le cellule T citotossiche, quelle responsabili della risposta immunitaria, le quali sono in grado di distinguere la membrana malata da quella sana, attaccare le cellule tumorali e distruggerle.

Spiega Douglas Schwartzenruber, uno dei responsabili dello studio e Direttore medico al Centro dei Tumori del Goshen Health System in Indiana:

Siamo davanti a risultati molto incoraggianti. Si tratta di un vaccino contro la forma metastatica ed è costituito da una parte di proteina presente sulle cellule del melanoma, che gli permette di agire in maniera mirata.

La sperimentazione ha coinvolto due gruppi di pazienti. Ad uno era stata assegnata la terapia standard con la quale si sono curati i pazienti fino ad oggi, ad un altro era stata assegnata l’interleuchina 2 (IL-2), cioè questo nuovo vaccino. Inutile dirlo, i risultati migliori si sono ottenuti con la nuova terapia, che allungava la vita ai pazienti di circa 5 mesi.

Fanno sapere dalle Università che stanno studiando questo vaccino che la strada da percorrere è ancora lunga, e questo non è che il primo passo verso una possibile cura per il melanoma. Una cura che potrebbe anche coinvolgere una nuova terapia, presentata da Ascierto nello stesso meeting di Orlando. Questa cura prevede l’utilizzo di “ipilimumab“, una molecola che agisce sulle cellule del sistema immunitario, le quali rimuovono gli ostacoli creati dal cancro che lo rendono resistente alle terapie antitumorali, favorendo la guarigione, o perlomeno allungando l’aspettativa di vita.

[Fonte: Repubblica]