L’influenza raggiungerà il suo picco nelle prossime settimane. Nonostante almeno 140mila persone siano finite a letto malate nel corso delle vacanze di Natale, l’apice del contagio influenzale deve ancora essere raggiunto. La fascia più colpita, al momento, è quella dei bambini dagli 0 ai 4 anni, la più delicata.
Raffreddore, mal di gola e febbre alta: sono questi i sintomi principali di questa epidemia di influenza che si sta diffondendo nel nostro paese. In alcuni casi sono sopraggiunti anche nausea e vomito, portando i pazienti colpiti ad una maggiore prostrazione fisica. Le regioni più colpite al momento risultano essere la Sardegna, la Campania ed il Piemonte.
E’ importante curare con attenzione questa patologia, favorendo il riposo al caldo, l’utilizzo di antipiretici come il paracetamolo in caso di febbre superiore ai 38,5 °C, e rimedi naturali come il propoli o farmacologici (sciroppi) per sedare i sintomi più fastidiosi come la tosse, il raffreddore ed il mal di gola. Al contempo è necessario evitare il consumo di antibiotici: l’influenza, lo ricordiamo, è causata da un virus, quindi questa fascia di medicinali, in caso di tale affezione, è inutile. A meno che non si instauri una bronchite: in quel caso, dopo la diagnosi, sarà sicuramente il medico curante a gestire il tutto prescrivendo quello più adatto, magari in seguito ad un tampone faringeo.
Nella fascia finora più colpita dall’influenza stagionale, quella dei bambini, la bronchite si è rivelata la conseguenza più diffusa della patologia, a tal punto di aver fatto registrare un picco al ricorso dei pediatri negli ultimi giorni di dicembre. Gli esperti prevedono una maggiore diffusione della malattia con la riapertura delle scuole e la conseguente promiscuità che verrà a crearsi tra bambini e giovani con la ripresa delle lezioni. Nel gran numero di contagi già registrati, sottolineano, potrebbe avere colpa la tardiva diffusione del vaccino antinfluenzale causato dagli scandali degli ultimi mesi.
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