L’Italia, con i suoi 6 mln di obesi e 3 mln di diabetici, si prepara a fare concorrenza agli altri Paesi malati di benessere. L’allarme, arriva dal Ministero della Salute, che proprio in questi giorni ha presentato il 10° volume della collana “Quaderni del Ministero della Salute”.
L’obesità e il diabete, che trovano nel termine “diabesity” una sintesi perfetta, sono in preoccupante aumento anche nel nostro Paese. 6 milioni di italiani, infatti, soffrono di obesità, di cui il 35% sono bambini e ragazzi, mentre si contano 3 milioni di diabetici e circa 1 milione di italiani del tutto inconsapevoli della propria glicemia alle stelle.
Il quadro, non è certamente edificante per l’Italia, un Paese da sempre guardato e ammirato per la sua dieta mediterranea, che, a quanto pare, sembra essere caduta nel dimenticatoio assieme alla buona abitudine di fare sport. Ed è proprio la sedentarietà, secondo gli esperti, accanto alla scarsa qualità della vita, il fattore scatenante di questa condizione, oramai, patologica, tanto da parlare di emergenza sociale e sanitaria.
L’obesità e il diabete, soprattutto quello di tipo 2, sono condizioni strettamente correlate, non è un caso, infatti, che oltre l’80% dei diabetici sia anche obeso. Tutto questo, naturalmente, si ripercuote in maniera negativa anche a livello economico, tanto che nel 2010 ha determinato il 10-15% dei costi complessivi dell‘assistenza sanitaria nazionale, facendo registrare oltre 70mila ricoveri per complicanze, quali ictus cerebrale, insufficienza renale, amputazione degli arti inferiori, infarto del miocardio.
Come ha spiegato il Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio nella sua prefazione al volume:
Questo quaderno, testimonia da un lato la piena consapevolezza del Ministero della Salute dell’estrema rilevanza della tematica e, dall’altro, l’intenzione di fornire gli elementi necessari a definire i criteri di appropriatezza – clinica, strutturale, tecnologica e operativa – per la prevenzione dell’obesità e del diabete, e il raggiungimento della migliore efficacia terapeutica e assistenziale. L’ottimizzazione di questi processi rappresenta la sola strada possibile per prevenire queste patologie e ritardarne l’evoluzione e il verificarsi delle complicanze. È infatti evidente che, in assenza di iniziative volte alla prevenzione e all’ottimizzazione dell’assistenza ai pazienti, le risorse disponibili, sia in termini umani che economici, potrebbero, presto, non essere più sufficienti a garantire le cure più adeguate.
Fonte: Ministero della Salute