Dal 2009 anche chi sfila in passerella potrà iscriversi ad un albo professionale: l’iniziativa, promossa da Assem, in collaborazione con la Camera della moda e il Comune di Milano, è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Marino. Lo scopo è quello di tutelare la professionalità e, soprattutto, la salute, di modelle e modelli italiani e stranieri.
Contrastare precarietà e lavoro nero dunque, ma anche garantire e verificare le buone condizioni di salute di chi, salendo in passerella si offre, suo malgrado, come modello da cui trarre ispirazione per molti adolescenti.
A tutti gli iscritti all’albo verrà rilasciato il Tesserino visto moda, che avrà validità annuale.
Ma davvero l’istituzione di un albo professionale e il rilascio di un tesserino si riveleranno armi efficaci per combattere il dilagare dell’abuso di sostanze stupefacenti e disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia, nel mondo della moda?