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Allattamento se è al seno vale di più!

Da alcuni anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unicef hanno pubblicato una dichiarazione congiunta con la quale raccomandano ai responsabili delle Maternità di tutto il mondo l’applicazione di ‘dieci passi per allattare al seno con successo’. Queste indicazioni comprendono, tra l’altro, l’educazione prenatale delle donne sui benefici dell’allattamento materno e l’istruzione pratica sulle tecniche dell’allattamento al seno.

Il latte materno, infatti, è il migliore per l’alimentazione del bambino: è specie-specifico e riduce significativamente il rischio di patologie acute e croniche: infezioni gastrointestinali e respiratorie, delle vie urinarie, le allergie, il diabete mellito insulino-dipendente, le malattie infiammatorie intestinali. Attraverso un riflesso neuro-endocrino, attivato dalla suzione del capezzolo, si libera nel circolo sanguigno materno l’ossitocina, un ormone che determina una riduzione del sanguinamento fisiologico del post partum.


Allattando al seno, la neo mamma ritorna più rapidamente al suo peso forma e ottiene una più veloce e completa mineralizzazione ossea, con diminuzione del rischio di osteoporosi nel periodo successivo alla menopausa. Nei ‘passi‘ si considerano fondamentali, per promuoverne l’inizio e il consolidamento, il contatto precoce dopo il parto, il rooming-in e l’allattamento a richiesta. Il contatto precoce fra mamma e neonato ha un effetto positivo sull’allattamento al seno, perché incrementa il numero di donne che allattano e allunga il tempo dell’allattamento esclusivo.

E’ stato, infatti, dimostrato che i bambini possono essere allattati con il solo latte materno fino a 6 mesi di vita, senza supplementazioni. Il termine roaming-in indica ‘dentro la stanza’. In pratica, la permanenza di madre e bebé nella stessa camera 24 ore su 24, ad eccezione del tempo necessario alle procedure assistenziali. Inizia dal momento in cui la mamma è in grado di rispondere alle richieste del proprio piccolo, ed è un modello organizzativo che consente alle puerpere di conoscere meglio il figlio e superare difficoltà quali il rifiuto di succhiare, il pianto, i ritmi di poppata, e di riconoscere i segnali di fame.

Tutto ciò permette alle donne di essere più sicure nella gestione del bambino. E’ l’unico metodo che consente realmente di allattare a richiesta. In pratica il bambino deve potersi attaccare al seno ogni volta che lo chiede, per un numero non determinato di poppate, di giorno e di notte, e per un tempo non prestabilito. Sempre che l’attaccamento sia adeguato, e si evitino poppate inefficienti e l’insorgenza di ragadi.

L’allattamento a richiesta permette una più rapida comparsa della montata lattea e la produzione di un flusso di latte adeguato. Con un vantaggio: si riduce la possibilità di un ingorgo mammario. Inoltre, diminuisce l’incidenza e l’entità dell’ittero neonatale, contiene il calo di peso, anticipa il recupero ponderale del bebé e allunga la durata dell’allattamento al seno. E determina un minore ricorso a supplementazioni e all’uso di tettarelle artificiali: dispositivi che interferiscono con lo sviluppo della suzione al seno e possono comportare un ritardo nella promozione di una corretta dinamica orale e di un’adeguata tecnica di suzione.