Aborto, Europa: non obiettori discriminati

Anche l’Europa si è resa conto della difficile situazione in Italia relativa all’aborto ed ai non obiettori. Quest’ultimi, secondo la corte di Strasburgo, vengono sempre di più discriminati in una società che predilige la credenza religiosa all’effettiva fruizione di un servizio.

La legge 194 sull’aborto è in pericolo?

La legge 194 sull’aborto è in pericolo? Una domanda che suona come una provocazione, ma non troppo, alla luce della decisione che il prossimo 20 giugno la Corte Costituzionale dovrà prendere in merito alla legge 194, fonte, al pari di quella sulla procreazione assistita, di continuo dibattito fin dalla sua approvazione nel lontano 1978.  A finire sotto esame è in particolare l’art. 4, quello relativo alle circostanze che ne legittimano il ricorso.

Aborto e Legge 194: diminuiscono i casi di interruzione volontaria di gravidanza

La legge 194 sull’aborto, o meglio sull’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) quanto è praticata? Quali cifre per avere il punto della situazione e farsi un’idea più precisa su una normativa che ogni giorno crea polemiche e contrasti? Nei giorni scorsi il Ministro per la salute Ferruccio Fazio ha presentato al Parlamento la Relazione 2011 sull’applicazione della Legge 194/78 sui dati 2009/ 2010. Cosa ne emerge? Nel 2010 sono state portate a termine circa 115.372 IVG.

La pillola abortiva Ru486 arriva in Italia, siete d’accordo?

L’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, sta per decidere se dare l’ok o meno all’ingresso, anche in Italia, della pillola Ru486, meglio conosciuta come pillola abortiva. E subito, nel Paese della Chiesa, sono scoppiate le polemiche. Dal Pdl l’On. Isabella Bertolini grida allo scandalo, in quanto si metterebbe a rischio la salute delle donne, le quali potrebbero usarla anche come pratica anticoncezionale, o peggio ancora al di fuori della legge 194 che disciplina, tra le altre cose, in materia di aborto.

In tutto questo non può mancare l’intervento della Chiesa, che forte anche del recente documento “Dignitas personae” emanato dal Papa pochi giorni fa, ribadisce un secco no a qualsiasi attività che vada contro la vita, e specialmente se si tratta di aborto. L’associazione Luca Coscioni invece ribadisce la tesi opposta, dato che per loro la pillola Ru486 sarebbe una conquista di civiltà che risparmierebbe alle donne l’umiliazione di un intervento chirurgico per interrompere la gravidanza. Ma dove sta la verità?

A trent’anni dalla legge 194 meno aborti e più coscienza


La gente pensa che prima della legge 194 in Italia non ci fossero aborti, invece se ne facevano moltissimi, ma clandestini.

Daniela Fantini è una ginecologa milanese, che lavora nei consultori da quando il 22 maggio 1978, trent’anni fa, fu approvatala legge 194 che legalizzò (entro dei limiti) l’interruzione volontaria di gravidanza. Racconta:

All’inizio vedevamo molte donne con l’utero devastato dagli interventi illegali. Si stima che nel 1978, l’anno in cui la 194 è entrata in vigore, gli aborti clandestini siano stati almeno 350mila. E una delle prime cause di morte per le donne. Oggi che sono legali, sono scesi a circa 130mila, assai meno della metà. I primi tempi, quando riempivo le schede delle pazienti riscontravo che avevano fatto 4, 5 o anche 7 aborti. Oggi sono rarissime quelle che ne fanno due.

RU486. Da Marzo anche in Italia la pillola abortiva

E’ di questi giorni (Ansa, 5 Gennaio 2008) la notizia che entro Marzo sarà disponibile anche negli ospedali italiani la pillola abortiva RU486 (mifepristone). La richiesta di autorizzazione alla vendita è stata inoltrata nel Novembre 2007 dall’Agenzia italiana del farmaco, ma ci vorranno quattro mesi per l’immissione sul mercato.

Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano ritiene che questo sia un atto dovuto dal momento che l’uso del farmaco è autorizzato nella gran parte dei paesi dell’Unione Europea.
La pillola abortiva non confusa con la pillola del giorno dopo, un metodo contraccettivo che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, bloccando l’ovulazione o impedendo l’impianto dell’ovulo già fecondato, in seguito a rapporti a rischio perchè non protetti o per il mancato funzionamento del metodo anticoncezionale prescelto.

La RU486 è stata elaborata da Emile E. Beaulieu nel 1980 presso la casa farmaceutica Roussel-Uclaf ed adottata per la prima volta in Francia nel 1988. Da oltre dieci anni l’uso del mefipristone è diffuso nella gran parte dei paesi in cui l’aborto è legale. In Italia l’uso del farmaco è stato introdotto per la prima volta in via sperimentale, in base alla legge 194 del 22 maggio 1978, nel 2005 all’Ospedale Sant’Anna di Torino su un campione di 400 donne. In seguito la sperimentazione è partita anche in Liguria, Toscana e, dal 2006, Puglia.