Mentre solo poche settimane fa vi avevamo parlato dei prodigi della pancetta, almeno come “elisir di lunga vita” nei soggetti anziani, oggi dobbiamo demolire il mito che noi stessi avevamo contribuito a creare. Ma non abbiatevene a male, come si diceva una volta, è la scienza che procede inarrestabile spesso lasciandoci confusi. Una ricerca condotta dal Centro medico Kaiser di Oakland in California e pubblicata sulla rivista Neurology afferma infatti che i quarantenni con l’addome eccessivamente prominente, dotati cioè di quella che noi, spesso con un tenero eufemismo, chiamiamo pancetta, hanno più probabilità di andare incontro alla demenza senile.
Lo studio ha preso in considerazione oltre 6000 statunitensi, uomini e donne, fra i 40 e i 45 anni con accumuli di grasso intorno all’addome. Ben trentasei anni dopo i ricercatori hanno rilevato che il 16% dei soggetti presi in esame aveva avuto una diagnosi di demenza senile. Questa percentuale, a dire il vero non troppo elevata, è bastata agli studiosi per lanciare l’allarme, che non riguarda purtroppo solo le persone obese o in sovrappeso, ma anche quelle che, pur avendo un peso nella norma, presentano un’accentuata prominenza del ventre.
Quindi se, come affermato dagli studi a cui avevamo fatto riferimento in precedenza, gli ultrasessantenni con un pò di pancetta, o meglio in sovrappeso, vivono più a lungo dei coetanei senza questa caratteristica, il rischio è che i loro anni di vita in più vengano funestati dall’insorgere di una patologia grave e invalidante come la demenza. Intanto, nonostante qualcuno cerchi di spacciarla per “sexy”, la pancetta è decisamente antiestetica e rappresenta, quando è causata da una condizione di forte sovrappeso, anche un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie quali diabete e cardiopatie. Dunque in attesa di ulteriori studi che chiariscano ulteriormente se è meglio tenersi la pancetta oppure no, meglio correre in palestra a cercare di smaltirla!